Scuderia, giardini, serre e belvedere: Villa Barbaro torna agli antichi fasti

Le pertinenze della cinquecentesca dimora palladiana rimesse a nuovo con i contributi Pnrr

Venerdì 17 Maggio 2024 di Elena Filini
Le bellezze di Villa Barbaro a Maser

MASER (TREVISO) - Passeggiare attraverso le stanze, e poi uscire nel ninfeo. Ancora, ammirare le nuove scuderie e un roseto che sta per nascere è un'esperienza davvero italiana. Che ruba il cuore. Villa Barbaro è oggi ancora più aperta e inclusiva. «Ho sempre desiderato che la bellezza fosse condivisa, che gli ospiti potessero cogliere l'atmosfera di questa casa». Vittorio Dalle Ore, proprietario della villa Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1996, accompagna nella visita di quanto è stato possibile realizzare grazie ai contributi del Pnrr NextGenerationEU.

Sostenibilità ambientale

«La scuderia ora finemente conservata, i giardini, le serre rinnovate e portate al loro splendore originario con appropriati materiali, i piccoli belvedere: gli spazi si aprono per accogliere attività che nei nostri desideri saranno rivolte a target di ogni età e condizione -spiega Dalle Ore- Penso alle visite degli studenti delle scuole, ma anche agli eventi musicali di prestigio, agli incontri dei giovani architetti pronti ad appassionarsi a Palladio, alle persone meno fortunate in particolare i bambini, in collaborazione con Mind4Children, spin-off dell’Università di Padova, e Heart4Children, volto a rendere accessibile gli spazi della Villa e a far sì che sia sempre più adatta alle visite delle famiglie con bambini». Acqua, ma non solo: bosco, giardino, fiori, frutti e piante officinali. La parte di conservazione della componente arborea, di grande valore, curata da Annachiara Vendramin, tocca più elementi degli esterni di Villa di Maser, con l’ottica della sostenibilità ambientale che richiede una particolare attenzione nei confronti del risparmio dell’acqua e dell’arricchimento della biodiversità. Da citare è la gestione delle alberature, con il bosco retrostante il Ninfeo riportato al “tempo palladiano”. Presso l’area dell’orto sono in via di ripristino il frutteto (con piante autoctone antiche) e l’orto con piante officinali (poste in relazione, a livello simbolico, con gli affreschi interni della Villa), per mostrare la vera essenza della Villa nella concezione di Palladio, ovvero una struttura pensata per la produttività e non solo per la residenza. «Ricordo anche il recupero della cedraia e il riposizionamento di piante di agrumi in vaso, altra tradizione cinquecentesca». Ma per il futuro grazie a un accordo con l'Università di Vienna verrà anche creato l'orto con le erbe officinali. Paolo Faccio, coordinatore generale del progetto ha parlato in particolare delle sorprese agli intonaci del Ninfeo della Villa. «Le indagini hanno fatto emergere intonaci di colore grigio, probabilmente coevi alla costruzione. Attualmente, insieme a colleghi di tutto il mondo e all’ente di tutela con l’alta sorveglianza della Soprintendenza per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, stiamo studiando la dimensione della scoperta». Tra gli altri i lavori riguardanti la serra in metallo e vetro e quelli per la serra in muratura (che sarà adibita a location per eventi).

Azioni concrete

In fase di completamento sono il sistema delle luci e l’irrigazione delle parti verdi, così come la riattivazione delle fontane. In via di conclusione anche la zona della scuderia. Gli impianti sono tornati funzionanti, tranne il sistema degli arredi. Villa di Maser è anche impegnata a promuovere le nuove generazioni con azioni concrete. La conferenza stampa è stata l’occasione per annunciare il lancio di Fashion forward, progetto ideato da Alessandra Vaccari, che mette in dialogo le atmosfere storiche della villa con la scuola di Moda dell’Università Iuav di Venezia. «Desidero che la villa ritrovi la sua essenza più antica: sia un luogo di bellezza, ma anche di agricoltura: ospiteremo nel fine settimana la festa della ciliegia di Maser e poi una esposizione dedicata al formaggio Morlacco» conclude Vittorio Dalle Ore mentre con lo sguardo indica il viale dei tigli dove accanto agli esemplari secolari si mostrano timidi i 20 nuovi alberi appena piantati per poi condurre gli ospiti ad un viale di carpini che ricrea le Procuratie veneziane: ha la stessa forma, attraversa la campagna, per consentire ai nobili "lo struscio" anche durante le villeggiature.

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