La notizia non poteva giungere più positiva: con un cambio di data che separa di fatto le finalità della rassegna italiana da quelle delle manifestazioni di alta moda che si svolgeranno alla fine di luglio a Parigi.
Roma continua il suo percorso difficile affidato alla buona volontà di una organizzazione che non demorde, tenuto in sottotono il settore che ospiterà “anche” firme italiane di alta moda (ne esistono ancora) , e valorizzato come si è verificato in queste ultime edizioni il concorso per giovani stilisti “Who is on next?” in collaborazione con Vogue Italia e ICE Agenzia, divenuto un punto di riferimento importante per chi intende affrontare la carriera di creativo nella moda.
La prossima edizione si svolgerà dal 28 giugno al 1 luglio ma la vera novità che porta acqua al mulino della rassegna romana è l’addio al Guido Reni District (la sede generosa ma fatiscente e ben poco adatta a una manifestazione importante della moda che la rassegna aveva occupato in queste ultime edizioni) a favore degli Studi di Cinecittà che ospiteranno la prossima edizione di AltaRoma. Una scelta importante, intelligente, che permetterà anche ai frequentatori della rassegna, visitatori, stampa, espositori, stilisti, artisti di conoscere metro su metro gli spazi che hanno dato vita al grande cinema italiano. Una scelta meritevole di tutta l’approvazione, un nuovo punto di partenza di una manifestazione che nelle ultime stagioni aveva dato segni di sofferenza. Motori trainanti dell’organizzazione - composta dall'omonimo consorzio di Enti Pubblici (Camera di Commercio, Provincia, Roma Capitasle, Regione Lazio) che porterà in porto AltaRoma nel prossimo luglio sono la presidente Silvia Venturini Fendi, una donna che non demorde facilmente e che aveva promesso di mettercela tutta per alzare le sorti di AltaRoma, e dal direttore generale Adriano Franchi che tiene i fili portanti dell’intero evento.
Garantita per i grandi stilisti la presenza di Balestra ma speriamo anche di altre di firme di Alta Moda che AltaRoma ci ha consentito di conoscere e seguire in questi anni. Incerta ancora la partecipazione di Gattinoni , per ora impegnato in una mostra a New York. Sarebbe bello se - coinvolti e favoriti in qualche modo economicamente - potessero esserci anche i grandi dell’alta moda italiana che da qualche stagione non compaiono nei calendari della rassegna romana, dei quali seguiamo eventi spettacolari oltre confine , esposizioni sostenute da qualche ambasciata all’estero, mostre o, in forma di capsule, in atelier riservate ad addetti ai lavori . Perché ad esempio - vista la defezione pare definitiva di Raffaella Curiel (divenuta di fatto proprietà cinese) , scomparso Sarli, lontano Riva - non leggere in calendario di Alta Roma anche la firma di un Michele Miglionico, sempre più apprezzato in campo internazionale ma lontano da eventi in terra italiana. Vi sono griffes garanzia di qualità che andrebbero aiutate per consentire alla moda di fregiarsi di una rassegna di alta moda tutta italiana, realizzata in Italia.
In ogni caso bravi gli organizzatori che con questa edizione promettono di riportare in Alta Roma anche l’entusiasmo del pubblico e della critica che non aveva lesinato commenti trucidi sulla vecchia sede Guido Reni District che per quanto rimediata si proponeva più come un punto d’arrivo per migranti che come sede della rassegna di Alta Roma.
Ultimo aggiornamento: 00:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi