Arriva l'una tantum per gli statali. La Ragioneria generale dello Stato ha comunicato gli importi dell'emolumento che la legge di Bilancio ha assegnato ai dipendenti pubblici.
I contratti
Va ricordato che le una tantum suppliscono in qualche modo ai mancati incrementi contrattuali: si sono infatti conclusi da pochi mesi i rinnovi relativi al triennio 2019-2021, mentre quello in corso è il secondo anno scoperto in attesa degli stanziamenti del governo. Quando le trattative si saranno concluse gli incrementi contrattati saranno riconosciuti, comprensivi degli arretrati relativi al 2023; ma si terrà conto verosimilmente anche dell'erogazione provvisoria già avvenuta.
Partiamo allora dei ministeri, prendendo in considerazione la tabella di quello dell'Economia e delle Finanze che comunque è sostanzialmente uguale alle altre. Si va dai 66,80 euro dei capi Dipartimento e dei dirigenti di prima fascia ai 23,17 del livello più basso, che è quello degli operatori di prima area fascia 1. Nel mezzo i funzionari passano da 29,63 a 44,72 euro al mese. Nell'ambito delle amministrazioni locali l'intervallo è più contenuto: scende dai 52,22 euro dei segretari A e B ai 22,56 che spettano alla qualifica A1.
Lo stesso importo di 52,22 euro è quello che nel settore della scuola tocca a un dirigente, mentre un docente delle medie con la massima anzianità (oltre 35 anni) ne avrà 42,30, uno della primaria sempre con la massima esperienza 38,17 e un assistente amministrativo con meno di 8 anni 22,89.
Le forze dell'ordine
Vediamo poi la situazione tra le forze dell'ordine e i militari. Un commissario capo della Polizia di Stato riceverà in ciascuna delle tredici mensilità 34,46 euro, mentre un agente si fermerà a 24,10. Nell'esercito l'una tantum di un capitano è di 34,46 euro, quella di un caporal maggiore sempre di 24,10. Molto variegata è la tabella della sanità, che però indica un importo uniforme (52,22 euro al mese) per i dirigenti medici e gli altri dirigenti, mentre un dipendente di fascia A ovvero la più bassa potrà contare su 22,66 euro.
Valori più alti si trovano per carriere particolari. Al vertice di quella diplomatica gli ambasciatori avranno 131,61 euro. I prefetti si fermano appena più sotto, a quota 123,27.
Tutti gli importi in questione entrano a far parte della retribuzione lorda e avranno effetti, come recita la norma «ai soli fini del trattamento di quiescenza».