Dal Patriarcato di Mosca un altro schiaffo a Roma: «Il documento Fiducia Supplicans equipara essenzialmente la convivenza omosessuale a quella eterosessuale al di fuori del matrimonio» di conseguenza «le idee espresse rappresentano una deviazione significativa dall'insegnamento morale cristiano e richiedono un'analisi teologica».
La bocciatura nelle settimane scorse è arrivata anche dagli ortodossi copti di Tawadros II (che hanno congelato i rapporti ecumenici), oltre che da diversi episcopati europei (ucraini, bielorussi, ungheresi, olandesi) tutti convinti che il provvedimento vada in senso contrario alla parola di Dio e della tradizione.
Da Mosca dove la Chiesa ortodossa si è sempre opposta a leggi e idee contrarie alla famiglia formata da un uomo e una donna, viene messo in evidenza che i gay dovrebbero avere una vita «meno peccaminosa». «L'amore di Dio per l'uomo non può essere la base per benedire le coppie in convivenza peccaminosa.Dio ama l'uomo, ma lo chiama anche alla perfezione: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. L'amore di Dio per l'uomo lo chiama ad allontanarsi dal peccato che distrugge la sua vita.Di conseguenza, la pastorale per l'uomo dovrebbe combinare armoniosamente una chiara indicazione dell'inammissibilità di uno stile di vita peccaminoso con l'amore che porta al pentimento».
Di conseguenza la pratica di benedire «coppie irrisolte e dello stesso sesso» è solo una risposta alle domande dell'opinione pubblica . Da Mosca viene evidenziato che prima di questo provedimento la Chiesa Cattolica vietava «esplicitamente che le unioni dello stesso sesso fossero benedette. Ma il nuovo documento approvato dal Papa, cambia questa posizione inequivocabile: propone di riconoscere la possibilità, a determinate condizioni, di benedire le coppie in situazioni non stabilizzate e le convivenze omosessuali».
Un altro punto critico è questo: «La dichiarazione non dice nulla sulla lotta contro il peccato, sul rifiuto di stili di vita peccaminosi, sull'aiuto pastorale al credente per superare il peccato.Il testo della Dichiarazione è redatto in modo tale da poterne dedurre che uno stile di vita peccaminoso non costituisce un ostacolo alla comunione con Dio. La Dichiarazione tace completamente sul sacramento della Penitenza come fonte necessaria della grazia divina per tutti coloro che desiderano correggere tutto ciò che nella loro vita è incoerente con la volontà di Dio».