Stati Uniti, l'ufficiale Harrison Mann lascia l'Intelligence: «Provo vergogna e senso di colpa per l'aiuto a Israele»

Harrison Mann aveva già presentato le sue dimissioni a novembre ma sono state accettate a gennaio

Martedì 14 Maggio 2024
Stati Uniti, l'ufficiale Harrison Mann lascia l'Intelligence: «Provo vergogna e senso di colpa per aiuto ad Israele»

Harrison Mann, un ufficiale della Difence intelligence Agency degli Stati Uniti, ha deciso di dimettersi dal suo incarico. Il motivo di questa sua scelta sembra derivare dalla sua delusione nell'aver contribuito, aiutando Israele, in una guerra che sta portando a decine di migliaia di morti civili palestinesi.

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La lettera

Harrison Mann ha pubblicato la sua lettera di dimissioni spiegando che attraverso gli aiuti sperava che la guerra potesse finire in fretta ma in realtà non è stato cosi visto anzi lui si ritiene uno degli artefici delle numerosi morti che ci sono state: «Il mio lavoro qui, per quanto possa apparire amministrativo o marginale, ha senza dubbio contribuito a questo sostegno, nei mesi scorsi abbiamo visto le più orribili e devastanti immagini che si possano immaginare, e io non posso ignorare la connessione tra quelle immagini e il mio lavoro.

Questo mi ha provocato un'incredibile vergogna e senso di colpa. Questo sostegno incondizionato ha anche incoraggiato un'escalation irresponsabile che rischia di allargare il conflitto».

Le dimissioni

Un portavoce dell'esercito ha annunciato che Harrison Mann aveva presentato le sue dimissioni già a fine novembre ma sono state accettate solamente a gennaio con il suo incarico che terminerà in maniera effettiva il 3 giugno. L'ufficiale dell'Intelligence aveva pubblicato la lettera il 16 aprile, quando Israele aveva iniziato a portare avanti i piani per un'offensiva a Rafah, nonostante l'opposizione pubblica dell'amministrazione Biden preoccupata per l'1,3 milioni di palestinesi che si erano rifugiati nella città sul confine con l'Egitto. Questa nuova escalation ha spinto Mann a decidere di rendere pubbliche le sue dimissioni, con un messaggio diretto ai suoi ormai ex colleghi: «È chiaro che questa settimana ad alcuni di voi verrà chiesto di fornire sostegno, diretto o indiretto, all'esercito israeliano che conduce operazioni a a Rafah».

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