FELTRE - «Animali sanguinanti, cumuli di letame a ridosso del fiume Piave e del torrente Caorame, un disordine incredibile... Quella che doveva essere una bella gita si è trasformata in un qualcosa di diverso, che ha generato in tutti noi un velo di delusione. Il vincheto di Celarda non è più quello di un tempo, il fiore all’occhiello del Corpo forestale dello Stato dove trascorrere alcune ore in mezzo alla natura; è piuttosto un’accozzaglia di situazioni fuori posto che lasciano l’amaro in bocca». È uno sfogo in piena regola quello di Elena Turrin, feltrina residente nel Trevigiano che con la famiglia e degli amici negli scorsi giorni ha fatto visita alla riserva naturale.
LA DENUNCIA
Due le realtà fuori luogo, secondo la visitatrice e i suoi compagni di escursione. «La cosa che più ci ha colpito, tanto noi adulti quanto ancor di più i bambini che avevamo al seguito - spiega - è un daino con il muso sanguinante all’interno di un recinto. Non abbiamo ben capito se si trattasse di un taglio o di una ferita derivante magari da uno scontro con i compagni. Ma non importa: ciò che conta è che aveva una gran quantità di sangue rappreso tra orecchio, occhio e bocca: a dimostrazione che la cosa non è recente ma che risale a giorni fa. Ma nulla faceva pensare che un medico fosse intervenuto non tanto per ripulirlo quanto, piuttosto, per curarlo. Povera bestia... mio figlio, di sei anni, si è messo a piangere vedendolo».
ASPETTO AMBIENTALE
Ma alla comitiva proveniente dalla Marca non è passata inosservata nemmeno la presenza di un significativo ammasso di letame di svariate decine di metri cubi di dimensione. «Una montagna di liquami animali - spiega Turrin - che già da sola fa impressione: l’avesse posizionata un contadino qualunque sarebbe già stato denunciato.
IL TESORO
La riserva naturale Vincheto di Celarda vede derivare il nome dalla coltivazione, nel secolo XIX, dei salici da vimini: da “vinchi”, i rami flessibili della pianta. Essa occupa una fascia fluviale di circa 99 ettari nel comune di Feltre ed è gestita dall’Arma dei Carabinieri - Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Belluno. È una zona umida di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar ed è riserva biogenetica di interesse europeo. «Si localizza - come spiega la Provincia di Belluno nella sua promozione - in una zona pianeggiante a 230 metri sul livello del mare è di facile accesso agli escursionisti e ai visitatori presentando una rete di facili sentieri che attraversano tutta l’area, dove si trovano anche grandi recinti per gli animali e vasche per l’allevamento della trota marmorata destinata al ripopolamento dei corsi d’acqua delle Dolomiti. Il Vincheto di Celarda si caratterizza per la ricchezza d’acqua e la presenza di specie floristiche e faunistiche tipiche delle zone umide. Il paesaggio è contraddistinto da paludi, stagni, laghetti e risorgive incorniciati da una vegetazione lacustre. Tra gli alberi più diffusi: abete rosso, pino silvestre, frassino, ontano, pioppo e salice».