Per 65 anni Pam è stata lo specchio e la vetrina degli italiani. Fin dal 1958, quando tre intraprendenti giovani veneziani - Tito Bastianello, Giancarlo Dina e Gianpaolo Giol - aprirono il primo supermercato nel centro di Padova dove prima c'era un teatro, l'insegna del "Più A Meno" è stata un punto di riferimento per la spesa di milioni di persone, ma anche il palcoscenico per capire nuove esigenze e stili di vita. Seguirli e anticiparli è stato uno dei segreti del successo di un gruppo che ha aperto anche svolte tecnologiche - per esempio col pagamento con i codici a barre - e oggi vale quasi diecimila dipendenti e un fatturato consolidato di 3,5 miliardi tra le tante insegne di questo universo del consumo attento e sempre più sostenibile.
FOLGORAZIONE
Tra «folgorazioni» e «coincidenze» la neonata realtà padovana di 200 metri quadrati ispirata dai grocery store americani sbalordisce i clienti veneti e prende piede grazie alla grande qualità del servizio, a un assortimento mai visto con la possibilità di toccare con mano i prodotti e a prezzi scontati. Insomma, con l'ottimismo del boom si affaccia anche il consumismo e Pam diventa, allora presente solo nel Nordest con il quartier generale a Spinea (Venezia), una delle sue vetrine. Poi arrivano gli anni 70, quelli della crisi del petrolio e delle domeniche a piedi, del terrorismo ma anche dell'attenzione per l'ambiente, delle battaglie per la parità tra uomini e donne (traguardo ancora da raggiungere). E Pam cambia ancora, si adegua, diversifica in altre regioni e spinge sull'innovazione tecnologica. Arrivano i negozi di prossimità e a prezzi bassi. Il gruppo veneziano vara il primo discount, formula inventata in Germania e ancora inedita in Italia. La catena in franchising - altra innovazione - ha un nome che è una "missione": Metà. Il primo è testato a Mira, vicino a Venezia. Mentre la tecnologia rivoluzionaria del codice a barre frutto dell'intesa con Ibm viene sperimentata da Pam nel supermercato di corso del Popolo a Mestre. Un balzo avanti nella modernità che ovviamente dà all'inizio qualche problema - e coda - ma che permette al gruppo veneziano di fare da pioniere anche in questo campo.
Dopo con gli anni 80 arrivano i Mondiali in Spagna e un'esplosione di colori, di edonismo "reganiano", di individualismo. Sono anche gli anni delle donne e degli uomini in carriera - per loro arrivarono i primi prodotti in busta - del culto del corpo, ma anche di Slow Food e dei prodotti "freschi", con frutta e verdura vendute a peso e in self service. Non c'è tempo da perdere, si vuole qualità e velocità. E il gruppo veneziano parte con i primi ipermercati. Ci si ispira alla Francia e si personalizza alla Pam prima con Silos e poi con Panorama, l'insegna fondata nel 1984 insieme a un'altra famiglia veneziana molto in vista, i Coin. Il primo è a Marghera, dove campeggia ancora tutt'oggi. Un successo strepitoso, ci si va anche vestiti a festa per riempire il carrello fino all'inverosimile. Pam fa scuola anche in questo campo per esempio con la nuova vendita di pesce fresco al banco, ispirata al mercato veneziano di Rialto. Un'arte non facile ancora uno dei fiori all'occhiello del gruppo che ha anche pescherecci di proprietà proprio per garantire ai clienti sempre prodotti freschi. Nel frattempo inizia a farsi le ossa in azienda anche la seconda generazione, partendo dal basso. Arturo Bastianello e Salvatore Dina, freschi di laurea, per altri due anni lavorano nei punti vendita a riempire scaffali, scaricare merce dai camion, tagliare carne nel reparto macelleria mentre nel gruppo i computer razionalizzavano la logistica e nei punti vendita arriva il Pos.
Gli anni 90 iniziano con le notti magiche e la fine dell'Urss, nasce l'Unione Europea e arrivano i primi cellulari non proprio tascabili, Benigni vince l'Oscar. Molti italiani scoprono i prodotti biologici, stanno sempre più attenti a quello che mangiano, arrivano i prodotti Dop e Igp come il Parmigiano Reggiano o il Grana padano. E in Italia decollano gli hard discount con prezzi drasticamente più bassi rispetto alla concorrenza. Pam il modello ce l'ha in casa, Metà, e lo declina in maniera originale. Nasce a Padova una nuova società del gruppo: iN's. Inizio difficile, consumatori diffidenti, poi nel 1995-1996 l'insegna decolla e ora è un punto di forza del gruppo con 3800 addetti e oltre 550 punti vendita. Di quegli anni i primi prodotti con brand del gruppo, questioen di garanzia.
Arriva il XXI secolo con l'euro, l'11 settembre ma la voglia di vivere e cantare con Andrea Bocelli e i Coldplay, l'emergenza climatica e il crac della Lehman Brothers per arrivare alla "peste" del Covid. Pam anticipa e gestisce le nuove tendenze della spesa, punta decisa sulla sostenibilità e la cura delle filiere per garantire prodotti eccellenti e sani. Sempre "Più A Meno", ma non solo. Si valorizzano le eccellenze dei vari territori, li si fa protagonisti. E arrivano i Pam City e i Pam Local, negozi cittadini, di quartiere, spesa facile, veloce, giovane. Ancora una volta un passo avanti d'innovazione e modernità al fianco degli italiani.