PADOVA - La sensazione, a due settimane dalla Pasqua, è che per la domenica di Resurrezione si arriverà a coprire la stima dei circa 70mila clienti nei quasi 1000 locali del centro aperti. Anche perché quando mancano quindici giorni al 31 marzo, i posti già fermati sono più o meno la metà. «Il tempo per arrivare al tutto esaurito c'è - commenta Filippo Segato, segretario dell'Appe, l'associazione che raccoglie i pubblici esercizi di Padova - Quest'anno oltrettutto la festa arriva abbastanza presto, a marzo, portando le persone a non aver ancora metabolizzato che tra poco è Pasqua». A mettere un freno alla corsa alle prenotazioni, infatti, le condizioni che accompagnano la Pasqua 2024: il tempo che non è stato clemente (almeno fino alla settimana appena passata) e la vicinanza a Natale. «Vedo - continua Segato - che in questi giorni i vari ristoratori stanno iniziando a spingere con qualche sponsorizzato sui social con il menù a prezzo fisso, che sarà la tendenza di quest'anno in maniera che i consumatori avranno la certezza di quello che andranno a consumare e a spendere.
Pasquetta al ristorante
Se per il tutto esaurito per il pranzo di Pasqua si dovrà aspettare almeno una settimana, si può già dire che - in questa speciale corsa - la Pasquetta da overbooking è quasi una certezza anche in città. «Negli anni scorsi abbiamo visto che sempre più gente invece che passare la Pasquetta con pic-nic sui prati, sui colli, al mare o facendo escursioni, preferisce comunque andare in trattoria o al ristorante. Due - spiega il segretario Appe - i motivi: primo perché c'è l'incognita del meteo, soprattutto quest'anno che siamo a marzo e potrebbe essere tranquillamente una giornata piovosa e poi perché comunque andando al ristorante nel giorno del lunedì dell'Angelo invece del giorno di Pasqua - conclude Segato - si risparmia qualcosa andando in un locale dove trovo la stessa qualità del giorno prima».
Gli alberghi
Passata la sbornia del periodo post-Covid, nel 2024 il tasso di occupazione nelle stanze degli hotel di Padova e provincia si sta assestendo sui numeri del 2019, l'ultima Pasqua prima della pandemia. Si parla, quindi, di un 75% di stanze piene, con la città a fare da traino e la cintura urbana e la provincia che rimane più indietro (dal calcolo sono escluse le Terme Euganee). «La stagione è partita a rilento - spiega Monica Soranzo, contitolare dell'Hotel Piroga di Selvazzano e presidente di Padova Hotels Federalberghi di Ascom Confcommercio - tra il tempo, la Pasqua bassa e la vicinanza a Natale, questo ci aveva spaventati. La situazione però è virata e le richieste si stanno muovendo bene: siamo contenti e siamo altrettanto sicuri che in queste due settimane di distanza dal 31 marzo arriveremo a colmare il divario con i numero del 2019, era sintomatico ci fosse un riequilibrio dei flussi».
I clienti: chi sono e quanto rimangono
Famiglie, soprattutto. Poi qualche coppia e chi arriva in città, o in provincia, a trovare i parenti. Questo l'identikit dei clienti negli hotel per la Pasqua 2024. «Pochi al momento gli stranieri», fa presente ancora Soranzo. E i soggiorni? Prenotazioni di uno o due giorni: «C'è chi fa il venerdì e il sabato e riparte la domenica e chi, dal sabato, riparte il lunedì - conclude la presidente di Federalberghi - Quest'anno con le scuole che riaprono il mercoledì, abbiamo un po' più di respiro».