PADOVA - Il processo sulla morte di Cesare Tiveron che vede imputato l’ex direttore dell’Unità operativa di Medicina legale, il professor Massimo Montisci, è arrivato a sentenza.
Cesare Tiveron è morto il 13 settembre del 2016 in via Gattamelata davanti alla sede dello Iov (istituto oncologico veneto). Il pensionato era in sella al suo scooter e stava rientrando nella sua abitazione di via Manara. Tiveron è stato centrato dalla Fiat in dotazione alla Regione Veneto condotta da Giorgio Faccini (ha patteggiato un anno e due mesi). L’autista ha sbagliato manovra nell’uscire dallo Iov, colpendo in pieno l’anziano scooterista. Tiveron è stato subito aiutato e trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale civile, ma dopo poco è deceduto. A bordo dell’auto della Regione c’era Domenico Mantoan all’epoca direttore generale della sanità veneta. Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Sergio Dini, Montisci avrebbe agito in modo illegittimo per favorire l’amico Mantoan.
Il medico legale nel suo verbale dopo l’autopsia aveva ricondotta la causa della morte al disseccamento dell’aorta e non al trauma da impatto subito da Tiveron.