PORDENONE - «Qui non è più come prima, qui adesso abbiamo paura. Si vive male, eravamo abituati a passeggiare con tranquillità. Adesso dopo una certa ora non usciamo più». La voce è quella di una residente di via Mazzini, che vive in un appartamento che fa parte di un condominio affacciato sul Bronx, precisamente verso la sede dell’Inail. La situazione è simile a una viva descrizione di quello che succede tutte le notti nella zona della stazione, tra via Mazzini, il Bronx e il Parco Querini. E all’orizzonte arriva anche un passo più deciso: una raccolta firme con allegata una lettera da inviare al sindaco Alessandro Ciriani.
La testimonianza
«Non voglio che mettiate il mio nome, non si sa mai che vengano a prendermi sotto casa», spiega la donna che ha scelto di rivolgersi al Gazzettino per sfogarsi e raccontare come si vivono le notti nella nuova zona d’emergenza di Pordenone. E anche questo è un sintomo: c’è paura anche ad esporsi, per non rischiare. Le frequentazioni, si sa, in quell’area sono quelle che sono.
Le forze dell’ordine, di concerto con la Prefettura, hanno già potenziato i controlli anche con presidi fissi. Ma evidentemente tutto questo non basta a fermare il fenomeno che denunciano i residenti. «Una sera sì e una sera no - prosegue la residente - siamo costretti a chiamare i carabinieri, che ovviamente ringraziamo per il lavoro che fanno». Il problema è che poi i ragazzi “terribili” della stazione tornano dopo pochi minuti. E si ricomincia daccapo.
«Tre notti fa è stato un delirio. Erano le tre, non si riusciva a dormire. I gruppi di ragazzini urlavano, rompevano bottiglie, è scoppiata anche una rissa.
Sicurezza
«Qui si parla di una situazione che non esiterei a definire drammatica - prosegue ancora la residente di via Mazzini - e decisamente peggiorata rispetto a qualche anno fa. Abbiamo seriamente paura, anche se ringraziamo le forze dell’ordine che fanno egregiamente il loro lavoro. Il problema è che qui la situazione è finita fuori controllo». Il fulcro? Come sempre è il Parco Querini.
«Io - spiega ancora la donna che ha scelto di parlare - ero abituata a passeggiare tutte le mattine tranquillamente all’interno dell’area verde. Adesso non lo faccio più, non me la sento. C’è anche un laghetto, dove buttano di tutto. A volte sembra una pattumiera. E poi ci sono cattive compagnie, non mi fido a passare all’interno del parco. Non ci entro nemmeno più e tanti altri la pensano come me».
Pestaggi in centro a Pordenone: il piano del prefetto Lione per bloccare i teppisti
L'iniziativa
C’è chi sta pensando seriamente di muovere un passo in più, compiendo un passaggio formale. «Nel nostro condominio - spiega sempre la residente - stiamo preparando una raccolta firme, corredata da una lettera da inviare al primo cittadino di Pordenone, Alessandro Ciriani».
La richiesta, in quel caso, sarà molto semplice: avere più sicurezza in una zona diventata teatro di risse, atti vandalici, intemperanze e scorribande giovanili.