Nuovi investimenti e regole per potenziare la videosorveglianza in città

Lunedì 7 Dicembre 2020 di Guido Fraccon
Si amplia e migliora il sistema di videosorveglianza di Adria

ADRIA - Palazzo Tassoni fornisce una prima risposta importante sul fronte della sicurezza. Il Comune di Adria rivisita il proprio sistema di videosorveglianza ed investe sul “Grande Fratello”: ha deciso di capitalizzare 10 mila euro per il restyling e l’ammodernamento di un certo numero di telecamere presenti in città e sul territorio.

Altri 10 mila euro saranno impegnati invece per implementare l’attuale sistema di videosorveglianza. L’annuncio è stato formulato dal sindaco Omar Barbierato durante i lavori dell’ultimo consiglio comunale.

NUOVE REGOLE
Il civico consesso, con il voto favorevole anche di Lega, Pd e delle liste civiche Cavallari 2.0 e Bobosindaco ha licenziato il nuovo regolamento per la videosorveglianza. Il nuovo regolamento dovrebbe garantire, oltre alla sicurezza dei cittadini e la prevenzione dei comportamenti illeciti, anche aumentare il livello di percezione della cittadinanza in materia di sicurezza urbana. Non sono mancate però le polemiche durante la discussione del punto all’ordine del giorno tanto che Giorgia Furlanetto, capogruppo di Fratelli d’Italia, non ha partecipato al voto ed è uscita dall’aula virtuale. Furlanetto ha annunciato ricorso nelle sedi competenti contro questo regolamento.

ARIA DI RICORSO
Il documento, a suo parere, presenterebbe profili di illegittimità su alcuni punti. «Avevo dato - ha detto l’esponente di Fdi, prima di dare il la uno scambio vivace e colorito di opinioni con il presidente del consiglio Francesco Bisco - la mia disponibilità a rivedere con gli uffici delle criticità su alcuni aspetti giuridici fondamentali di questo regolamento. Mi riferisco ad esempio alla normativa sulla privacy. Quelle criticità da me sollevate non sono state affatto risolte e sono ancora presenti nel testo che è approdato in consiglio per la sua approvazione. Si è inoltre venuti meno agli impegni presi. Si sarebbe dovuto sentire anche il Comando della Polizia Locale, che ha condiviso alcune mie osservazione. Voi invece con un atto di arroganza e presunzione e, sottolineo una discreta ignoranza , avete voluto portare questo testo in aula per la sua approvazione».

MOLTI DUBBI
Un testo per Furlanetto che avrebbe gravi carenze e manifeste illegittimità sotto il profilo normativo. «Nonostante siano stati sottolineati i profili di illegittimità - ha specificato - si è voluto arrivare in maniera celere alla sua approvazione. Qui si prendono in giro non solo i consiglieri».
Molti i dubbi di Furlanetto: «Perché - ha chiesto - nel regolamento non è scritto chi ha l’accesso diretto alle telecamere oltre alla Polizia Locale? Manca inoltre l’indicazione di chi ha il diritto di accedere a quei dati. Trasmetterò il verbale di questo consiglio ed il regolamento al Garante della Privacy, Manca inoltre il nominativo del Data Protection Officer. Non mi è mai stata data risposta nè in commissione nè in consiglio. Quello che accade con le riprese inoltre è ben diverso da quello che avete messo nero su bianco voi all’interno di questo regolamento. Questa stessa votazione è per me illegittima e pertanto non parteciperò al voto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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