La Pedemontana "agganciata" all'A28 è un'alternativa alla A4. «Ora completare gli interventi»

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Teresa Infanti
La Pedemontana "agganciata" all'A28 è un'alternativa alla A4

La Venezia Orientale, che con l'A4 è uno dei principali corridoi di transito tra est ed ovest per tutta l'Europa mediterranea, ha un ruolo strategico in chiave infrastrutturale. Il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta, che sta definendo un nuovo assetto delle reti lunghe nel Nordest, rafforzerà ulteriormente la centralità di questo territorio, vero e proprio nodo all'intersezione di diversi corridoi. La Superstrada, integrandosi con la A28 Portogruaro-Conegliano, forma infatti una direttrice alternativa all'A4.

Con l'apertura del collegamento tra questa infrastruttura e l'A4, i flussi di attraversamento est-ovest possono dividersi al nodo di Portogruaro: si può percorrere la A4 in direzione Milano oppure si può utilizzare la A28 fino a Conegliano, imboccare la A27 verso sud fino a Spresiano e quindi prendere la Pedemontana fino oltre Vicenza. La Pedemontana, inoltre, consente un'alternativa ai flussi merci e passeggeri che transitano per il Brennero: infatti, è possibile "saltare" il nodo di Verona imboccando la Valsugana Trento e poi la Pedemontana a Bassano.

L'area del Portogruarese potrebbe quindi attirare nuovi insediamenti produttivi, logistici, commerciali e terziari. A patto, come sostiene la Fondazione Think Tank Nord Est, che vadano risolte alcuni importanti criticità locali nel sistema della viabilità, come il completamento della terza corsia dell'A4 (ad oggi manca ancora parte del tratto tra Alvispoli e Portogruaro e il tratto tra Portogruaro e San Donà di Piave) e la realizzazione di una nuova uscita autostradale tra Fossalta di Portogruaro e San Michele al Tagliamento. «Le autostrade - spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - sono fondamentali per lo sviluppo del territorio ma oggi l'A4 non è nelle condizioni di svolgere questa funzione, a causa dei troppi disagi legati a code, incidenti e chiusure. Gli amministratori locali dovrebbero concordare una linea comune e dialogare con Autostrade Alto Adriatico per creare le condizioni affinché i lavori dell'ultimo lotto inizino il prima possibile e si concludano velocemente».


AMMINISTRATORI IN PRESSING


Oggi i tempi di completamento della terza corsia si sono dilatati ed è al momento difficile ipotizzare un cronoprogramma delle opere mancanti. Secondo la Fondazione, è il territorio che dovrebbe definire l'ordine degli interventi. «Sui lavori previsti ai caselli - precisa Ferrarelli - gli amministratori dovrebbero condividere un ordine di priorità. A nostro avviso, alcune criticità legate all'ingresso a Portogruaro si risolverebbero con la realizzazione dello svincolo di Bibione, che libererebbe l'accesso a Portogruaro dai flussi turistici di attraversamento, ma anche dal traffico pesante diretto a San Michele, Fossalta, Villanova ed Eastgate Park. Quest'area, peraltro, potrebbe rilanciare il proprio ruolo grazie ad un accesso più diretto alla A4. Iniziare i lavori per la sistemazione del casello di Portogruaro, senza prima avere realizzato quello di Bibione, porterebbe ulteriori disagi». Per la Fondazione non si può infine prescindere da un necessario adeguamento delle strade, al fine di gestire il movimento turistico e permettere la convivenza con i mezzi pesanti. «Dovremmo valutare di spostare almeno una parte delle merci su rotaia. Dobbiamo agire in fretta - avvisa Ferrarelli - perché il traffico sta continuando a crescere».

Ultimo aggiornamento: 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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