MESTRE - Plateatici "spostati" e livelli di rumore oltre i limiti. Queste le violazioni che la polizia locale, nell'ultima settimana, ha contestato a tre attività di via Manin.
IL PROVVEDIMENTO
Nel frattempo, il Comune sta per varare il bis dell'ordinanza "anti Movida fracassona" dell'anno scorso. Ovviamente interesserà il centro storico, ma verrà applicata anche a Mestre, in particolare nella zona di via Palazzo, via Verdi, via Manin e Riviera XX Settembre. Per i pubblici esercizi l'apertura sarà quindi limitata dalle 6 del mattino alle 2 di notte, con la cessazione della mescita entro l'1.30 e l'obbligo, dopo le 23, di «dedicare del personale a supervisionare il plateatico stesso per garantire tranquillità e sicurezza e cessare, sia all'interno che all'esterno del locale, qualsiasi trattenimento o musica che possa arrecare disturbo». Secondo caso quello delle attività artigianali di prodotti di gastronomia (gelaterie escluse), quindi soprattutto pizzerie e kebab, per cui la chiusura è fissata alle 23. Terza e ultima fattispecie, quella dei distributori automatici di alimenti e bevande, problema più sentito in terraferma, la cui attività verrà limitata tra le 6 e le 20. «Abbiamo deciso di replicarla - spiega l'assessore al Commercio Sebastiano Costalonga - perché l'anno scorso ha dato sicuramente ottimi risultati. Siamo ai dettagli, poi la presenteremo al sindaco». Il controllo delle attività commerciali è un capitolo piuttosto corposo del lavoro della polizia locale: nel 2023, i vigili hanno staccato 1.400 verbali e notificato 165 provvedimenti di chiusura. «Su via Manin però - aggiunge Costalonga - vorrei che non passasse una visione distorta. È una strada rinata grazie alle attività, bella e piena di gente che ha solo voglia di stare insieme. Giustamente si deve controllare che le regole vengano rispettate, ma non parliamo di degrado: le zone a rischio sono altre».