VENEZIA - Il mondo delle truffe on-line è vario: si va dalle cosiddette truffe "romantiche" agli affitti turistici di immobili inesistenti. E non poteva mancare il raggiro legato all'economia dell'arte che a Venezia, soprattutto in questo periodo, a ridosso dell'inaugurazione della Biennale d'Arte, va a gonfie vele.
La dinamica
«É bastato prendere in affitto per qualche giorno lo spazio, allestirlo come una galleria, girarci un video, inviarlo a vari artisti e aspettare che qualcuno ci cascasse», commenta con amarezza. Luisa Pineri, che dal 2010 si dedica alla fotografia e alla pittura informale, teneva molto alla sua prima mostra veneziana: «Avevo conosciuto in rete questo gallerista, ci eravamo scritti, ho avuto anche modo di visitare la sua galleria a Padova. Quando mi ha detto che stava per aprire un piccolo spazio anche a Venezia, sempre con lo stesso nome e che gli sarebbe piaciuto inaugurarlo proprio con una mia personale ho accettato con entusiasmo consegnandogli 21 opere. Solo a questo punto il gallerista si è eclissato, trasformandosi in un fantasma. Ovviamente il 29 marzo non c'è stata nessuna inaugurazione e non sapevo neanche a chi rivolgermi, non conoscendo il proprietario dello spazio», aggiunge Luisa Pineri, che continua comunque a coltivare il sogno di esporre le sue opere a Venezia.
«La vicenda nasconde un sistema di raggiri molto subdolo che va avanti da lungo tempo. In questi giorni ho fatto ricerche in rete, scoprendo, troppo tardi, che il gallerista aveva già gabbato diversi artisti stranieri e che su di lui pendevano denunce, segnalazioni e diffide. Per quanto mi riguarda sono stata fortunata, ciò non toglie che ho perso tempo ed energie per organizzare un'esposizione inesistente. Non ho trovato nomi di artisti italiani, quindi probabilmente sono la prima, spero che tutto questo serva a non far cadere nessun altro nella rete», conclude Luisa.