L’ha seguita per un mese, sotto casa e fuori scuola.
La ragazzina, 12 anni appena, impaurita, è subito tornata dalla sorella e dal resto del gruppetto ed è scappata via. Pensava di essersi liberata di quell’uomo tanto più grande di lei, invece se l’è ritrovato sotto il portone di casa pronto a infilarsi nell’androne e a darle nuovamente fastidio. A quel punto, però, le ragazzine hanno chiesto aiuto ai genitori che sono scesi allertando la polizia. Nessuna giustizia fai-da-te.
Arrivati sul posto gli agenti del commissariato Tor Carbone, per lo stalker, un 48enne incensurato di Grottaperfetta con disagi psichiatrici, è scattato l’arresto poiché responsabile di atteggiamenti persecutori e molesti, ripetuti nel tempo, nei confronti della minore. Infatti, come appurato dagli investigatori dopo avere ascoltato i genitori, non era la prima volta che quell’uomo l’aveva seguita fin sotto l’abitazione.
L’ESCALATION
Anzi. Era successo per almeno altre sette volte nelle ultime tre settimane. Episodi a cui i genitori della adolescente, sulle prime non avevano dato troppa importanza. «Sentivamo suonare al citofono - hanno raccontato - e quell’uomo ogni volta che vi affacciavamo dal balcone sgattaiolava via. Poi però una volta ci ha detto che stava cercando una tale “Chiara” che abitava nel condominio. Ci siamo informati e nel nostro palazzo non esiste alcuna Chiara. Per sette volte ha citofonato senza un reale motivo».
Venerdì 22 marzo le due sorelle dopo essere state in parrocchia tornano a casa verso le otto di sera, con passo spedito perché temevano che il 48enne le potesse seguire. E avevano ragione. Quell’uomo era dietro di loro quando hanno aperto il portone di ingresso del condominio, lui ha provato a entrare insieme con loro: «Dai fatemi entrare», ripeteva. Ma le due ragazzine sono svelte e con forza sono riuscite a richiedere la porta dietro di sé quindi sono corse ad avvisare i genitori. Il papà è subito sceso. «Che vuoi? Perché segui le mie figlie? Perché fai così e ti apposti?», lo ha incalzato cercando di trattenerlo in attesa dei poliziotti. La dodicenne spaventata lo ha riconosciuto: «È lui che prima in chiesa mi ha avvicinato e l’ho già visto anche all’uscita di scuola».
LA PERQUISIZIONE
Gli investigatori del dottor Marco Fischetti ricostruiscono i comportamenti oppressivi sostenuti dall’uomo nei confronti della ragazzina per circa un mese, in una escalation a dir poco pericolosa. Al citofono il 48enne aveva provato anche a convincere la ragazzina con delle scuse a scendere da casa. Dopo averlo fermato, i poliziotti sono stati anche a casa dell’uomo che vive ancora in famiglia dove hanno proceduto al sequestro precauzionale del pc e del telefonino alla ricerca di altri elementi utili alle indagini.
Alla fine degli accertamenti, il 48enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli. La pm Claudia Alberti ha chiesto e ottenuto dal Gip, il Giudice per le indagini preliminari la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere. «Quando si è di fronte a casi del genere - spiegano gli investigatori - bisogna sempre denunciare ed evitare assolutamente comportamenti incoerenti o da giustizieri. Questi genitori hanno avuto fiducia nelle forze dell’ordine e la giustizia è intervenuta».