Pinterest ha accettato di pagare 22,5 milioni di dollari (16,9 milioni di sterline) per risarcire la sua ex direttrice operativa Francoise Brougher che parlava di parità di stipendi tra uomini e donne. Accusa: discriminazione di genere, gender gap, dunque.
Today, Pinterest and I announced that we have reached a settlement. This includes a $2.5M to charitable organizations that promote women and underrepresented communities. I will continue to advocate for workplace equity, including more women in the C-Suite.
— Francoise Brougher (@FrancoiseBr) December 14, 2020
Pinterest, il social della condivisione delle foto è noto per avere una massiccia presenza di pinner donne tra i suoi iscritti. Ha imparato la lezione e ha dichiarato che l'azione fa parte di un più ampio sforzo per «migliorare la sua cultura».
Francoise Brougher ha fatto causa ad agosto e ha accusato Pinterest di averla esclusa dalle riunioni dopo aver lanciato il tema della parità di retribuzione. Ha anche detto di essere stata licenziata lo scorso aprile per questo motivo e per aver fatto notare dei commenti sessisti di un collega all'azienda.
Françoise Brougher, Pinterest’s former chief operating officer, says speaking up about unfair, gendered treatment by her male peers ultimately led to her firing https://t.co/Yi2vKQcJ4R
— The Cut (@TheCut) December 15, 2020
Brougher, marsigliese di 55 anni, era in Pinterest da marzo 2018. In un tweet ha scritto di essere contenta per i «significativi passi compiuti da Pinterest per migliorare il suo ambiente di lavoro ed è incoraggiata dal fatto che Pinterest si impegni a costruire una cultura che permetta a tutti i dipendenti di sentirsi inclusi e sostenuti».
I 2,5 milioni di dollari sborsati dall'azienda andranno in beneficenza, donati alle organizzazioni che lavorano per far progredire le donne e le minoranze nel settore tecnologico.
Sharon Vinick, avvocatessa del lavoro che rappresenta le donne in casi simili, ha detto al New York Times che le dimensioni dell'accordo sono una prova del «cambiamento sismico degli atteggiamenti nei confronti della discriminazione di genere».