Lady Gaga strega Milano: gran voce
e tanta voglia di sedurre/ Foto

Mercoledì 3 Ottobre 2012
Lady Gaga a Milano
MILANO - Niente sconti nel circo di Lady Germanotta. Tutto al servizio di uno spettacolo smisurato senza pudori n remore. La regola colpire dritti alla pancia, oltrech agli occhi e alle orecchie . Colpire e stordire. Born this way ball, il tour che sta facendo il giro del mondo e ieri sera è sbarcato al Forum di Assago (coi suoi diecimila posti), è un viaggio delirante, un baraccone gotico e perfino ironico, degno di un parco giochi, di un videogame o di uno sfrenato musical retorico quanto provocatorio.



Due ore di abnegazione che cominciano in un maniero medievale (un po’ castello delle fate, un po’ casa di Barbie) e madame Gaga che sbuca con le note tambureggianti di Highway unicorn (road to love) su un cavallo e scortata da una fanteria di ballerine. E via cosí, per raccontare una sorta di fiaba attorno al proprio superego dove c’é perfino il raffinato suggerimento di una lotta con il proprio doppio: Lady Gaga è un’aliena in fuga da un cattivo ologramma che la vuole fare fuori e che ha il suo stesso volto imprigionato in un prisma rotante, Mother G.O.A.T. (goat in inglese è la capra).



Ma la narrazione è solo un pretesto per uno show di eccessi. Perfino quando Lady fa la brava ragazza, proclama più volte la propria italianità e ringrazia il pubblico che ha speso i soldi dei biglietti (e aggiunge: «So che domattina vi dovete alzare, non me ne frega nulla, anch’io appena finito il concerto devo partire in bus per la Francia»). E tanto più quando non rinuncia a fare la bad girl e invita gli spettatori maschi a raggiungerla in camerino (dove, sfrontata, dice che riserverà loro un bel servizietto) o, con lo stesso spirito, mima la masturbazione o un atto sessuale, o esce da una sorta di vagina gigante (salutando: «Italia sei il futuro»).



Basta questo per reggere uno spettacolo di due ore? Non basta e la prima a saperlo è la cantante italo americana, che prova anche a trasmettere la sua passione per la musica dando solidità a una pop-opera fatta di tableaux vivant accompagnati da una sfilata di bizzarri costumi (firmati anche da Armani e Versace, tutti e due presenti allo show): da un reggiseno-mitragliatore a un copricapo cornuto, a un vestito di lombate e filetti simile a quello già esibito anni fa agli Mtv awards. Il tutto mentre scorrono le canzoni: da Governnment Hooker, a Born this way, a Bad romance, a un lungo set acustico (voce e piano), a Americano, a Alejandro, a Paparazzi.



Non c’è dubbio, il concerto è una gran prova di professionismo scenico, ma madame Gaga fa anche vedere, a differenza di Madonna, di saper cantare (l’idea del disco jazz col veterano Tony Bennett ne rivela la consapevolezza) nonostante il largo uso del playback. È evidente che Angelina Germanotta ha preso la collega sfacciatamente a modello, esasperando le sue ambizioni teatrali e, insieme, facendole apparire antiche. Si, Gaga è una gran paracula, capace di rivoltare qualsiasi frittata.



Prendiamo l’ultima storia, quella legata al suo aumento di peso. Madonna si sbatte per conservare la forma? Lei mette i chili in vista (ha due bei cosciotti), rivela il suo passato da bulimica, si propone paladina delle taglie forti, messe al bando dalla dittatura dei magri. E' la rivoluzione del corpo imperfetto, che si aggiunge alla lunga lista delle cause che cavalca, consapevole della regola che vuole che il messaggio sia il contenuto: la diversità, quella sessuale e quella religiosa, la libertà di espressione, la lotta contro le armi. Il tutto avvolto, per l’occasione, dal tricolore dell’italianità.
Ultimo aggiornamento: 21:20

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