Def: «Circostanze eccezionali
deroghiamo da obbligo pareggio»

Mercoledì 16 Aprile 2014
Matteo Renzi
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Il governo ha deciso di accelerare il pagamento di ulteriori 13 mld di debiti della P.A, che peseranno sul rapporto debito/pil 2014. Perciò «in linea con la clausola delle "circostanze eccezionali"» stabilite per legge, devierà «temporaneamente» dagli obiettivi del pareggio di bilancio. È quanto si legge nella lettera in inglese del ministero dell'Economia alla commissione Ue che l'agenzia Ansa è in grado di anticipare.



La lettere è stata inviata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas. E ha in allegato sia il Def sia il Piano Nazionale delle Riforme. Il Def serve «come risposta del governo italiano agli effetti della pesante recessione che ha colpito l'economia nel 2012 e 2013, attraverso misure concrete per

aumentare la crescita potenziale nel medio termine e per l'attuazione di audaci riforme strutturali». Per contrastare gli effetti della crisi, spiega il Ministero, «il governo italiano, nel rispetto della clausola delle "circostanze eccezionali", come prevista nella legge di pareggio di bilancio» ha deciso di «accelerare il pagamento dei rimanenti debiti pubblici arretrati per ulteriori 13 miliardi, che aumenteranno il rapporto debito/pil nel 2014».



Il piano per riallineare i conti pubblici, si legge nella lettera, è illustrato nel dettaglio nel capitolo 3 del Def. Assicurando il pareggio strutturale nel 2016, il governo «procederà nel periodo 2014-2017 con un piano di privatizzazioni di circa lo 0,7 per cento di pil all'anno». Il governo annuncia infine che per il restante 2014 i risparmi della spending review «saranno usati per finanziare un ambizioso piano per ridurre il cuneo fiscale e aumentare la crescita potenziale dell'Italia nel breve e medio termine».



Le comunicazioni tra il ministro dell'Economia e la Commissione Ue «sono state trasmesse questa sera da Padoan ai presidenti delle commissioni Bilancio delle Camere e per conoscenza ai presidenti delle stesse».



«Dicevano che era una televendita. Poi che non c'erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?», scrive il premier Matteo Renzi su twitter in merito al Consiglio dei ministri di venerdì sui decreti gli sgravi di 80 euro in busta paga per i meno abbienti.



«Irriguardoso e irrispettoso del presidente della Camera e dell'intera capigruppo, e non per la prima volta». Così la presidente della Camera Laura Boldrini bolla intanto l'atteggiamento tenuto dal presidente dei deputati di Fi durante la conferenza dei capigruppo che avrebbe fissato il calendario dell'esame del Def a Montecitorio. Nel corso della riunione i due sono stati protagonisti di uno scontro che ha determinato una sospensione dei lavori. Boldrini, tramite il portavoce, ribadisce di aver esercitato il proprio ruolo «con terzietà».



Il rilievo di Boldrini è riferito a «toni, modi e forme usate» dal capogruppo di Fi. Ad accendere la polemica è stata la richiesta avanzata da Brunetta che il Parlamento, prima di votare il Def, fosse messo a conoscenza della lettere con la quale il Governo ha chiesto alla Ue il posticipo di un anno del pareggio di bilancio strutturale.



Boldrini aveva precisato in apertura di seduta di aver trasmesso la richiesta al Governo che ha preso atto della richiesta. E quindi di aver esercitato il suo ruolo con terzietà. Dunque, il rilievo della presidente, viene fatto notare, «non è maturato sui contenuti» della richiesta di Brunetta.



«La presidente - è stato spiegato - ha ricordato in apertura dei lavori della Capigruppo di aver trasmesso la richiesta di Brunetta al Governo nella persona del ministro Boschi, così come ha trasmesso la richiesta del deputato M5S Brescia affinchè il premier Matteo Renzi riferisca in Parlamento prima della discussione di domani». Lo scontro tra Brunetta e Boldrini «è avvenuto piuttosto sui toni, le forme e i modi con cui la richiesta è stata espressa. Toni giudicati dalla presidente Boldrini irriguardosi e irrispettosi della presidenza e dell'intera conferenza capigruppo».



Solidarietà «alla presidente Boldrini e a noi capigruppo» per l'atteggiamento di Brunetta è stato manifestato da Gennaro Migliore (Sel) e da Roberto Speranza del Pd secondo cui «Il nervosismo di Brunetta è dovuto ai sondaggi su Forza Italia».
Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 13:54

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