VENEZIA - Davanti alle coste croate, in pieno mar Adriatico, sarebbero stato individuato un giacimento petrolifero di 12 mila km quadrati che potrebbe generare, a regime, una produzione di 3 miliardi di barili.
La rilevazione è stata fatta da una nave norvegese, la Northern Explorer, mediante cannonate sismiche sparate verso le basse profondità del mare Adriatico. Si chiama registrazione sottomarina tridimensionale; le cannonate rimbalzano e venendo raccolte da uno strumento e analizzate, mappano le zone dove dovrebbero esserci i giacimenti di petrolio. Gli ecologisti hanno protestato violentemente, perché sono state rilevate fughe in massa della fauna marina da tratti di mare già impoveriti. Già nutrita la schiera di compagnie petrolifere che hanno chiesto le concessioni di sfruttamento, ma che allo stesso tempo sono strette da regole stringenti che le obbligano ad avere, prima dell'estrazione, le adeguate coperture assicurative per possibili disastri ambientali.
Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 09:06
La rilevazione è stata fatta da una nave norvegese, la Northern Explorer, mediante cannonate sismiche sparate verso le basse profondità del mare Adriatico. Si chiama registrazione sottomarina tridimensionale; le cannonate rimbalzano e venendo raccolte da uno strumento e analizzate, mappano le zone dove dovrebbero esserci i giacimenti di petrolio. Gli ecologisti hanno protestato violentemente, perché sono state rilevate fughe in massa della fauna marina da tratti di mare già impoveriti. Già nutrita la schiera di compagnie petrolifere che hanno chiesto le concessioni di sfruttamento, ma che allo stesso tempo sono strette da regole stringenti che le obbligano ad avere, prima dell'estrazione, le adeguate coperture assicurative per possibili disastri ambientali.