(Teleborsa) - E' dell'Italia il record mondiale della pressione fiscale effettiva, pari al 53,2% del PIL, al netto dell'economia sommersa che intorno al 17,3% del Prodotto Interno Lordo. Si tratta di una percentuale che supera quella di tutti i maggiori Paesi nel mondo, superiore dunque anche a quella di Paesi che hanno notoriamente una forte pressione fiscale come Danimarca (51,3%) e Francia (49,5%). Sono i calcoli dell'Ufficio studi Confcommercio, diffusi in occasione del convegno “Tagliamo le tasse non tassiamo la crescita. Indice di civiltà per un Paese moderno” secondo cui la pressione fiscale apparente, è pari al 44,1% del PIL. Confcommercio rivede le stime sull'economia di quest'anno portando la crescita del Prodotto interno lordo a +0,3% rispetto al +0,5% di due mesi fa. Per i consumi la crescita stimata è dello 0,2% in aumento di un decimo di punto rispetto alla precedente previsione. Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “non si può escludere che ad ottobre sarà necessaria una manovra correttiva, come già taluni sostengono”. Tenere i conti pubblici in ordine, ha sottolineato, “è stata e deve rimanere una priorità, ma questo non può più, in alcun modo, soprattutto in questo momento, impedire, ostacolare o rallentare quel percorso di robusta crescita che è l'unico rimedio possibile per rispondere alle emergenze sociali ed economiche del paese”. Perché, ha spiegato Sangalli, “se non cresciamo non solo i problemi non si risolvono, ma si acuiscono”.
Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 07:08
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