Gaza, 641 vittime. Hamas pronto ad accettare la tregua. Netanyahu: «L'inchiesta Onu? Una parodia»

Mercoledì 23 Luglio 2014
Gaza, 641 vittime. Hamas pronto ad accettare la tregua. Netanyahu: «L'inchiesta Onu? Una parodia»
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Ancora morti a Gaza. Una famiglia palestinese stata colpita nella sua casa stamani a Khan Yunes.

Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese. Quattro i corpi estratti dalla macerie, fra cui quelli del marito e della moglie. Il bilancio del conflitto, secondo l'agenzia, sale a 641 palestinesi morti e 4030 feriti.



Un manovale straniero invece è stato ucciso oggi in israele nella zona di Ashqelon da un colpo di mortaio sparato da Gaza da miliziani palestinesi. Lo riferisce la radio militare.



In serata Hamas ha annunciato di essere pronta ad accettare una tregua umanitaria a Gaza. Lo afferma il leader di Hamas, Khaled Meshaal, dal Qatar, citato dai media israeliani. Secondo la France Presse tuttavia Meshaal pone come condizione la rimozione del blocco israeliano della Striscia.



Intanto le compagnie aeree americane ed europee hanno sospeso i voli su Israele, ma la Us Airways riprenderà domani. Il ministro dei Trasporti israeliano Israel Katz ha annunciato l'apertura immediata dell'aeroporto Uvda nel Neghev.



Nelle vicinanze di Sajaya, Israele attacca l'ospedale Wafa che, afferma, viene utilizzato da Hamas per sparare razzi. La battaglia è divampata mentre attorno a Sajaya ingenti squadre di soccorso attendevano il permesso di entrare nel rione per recuperare corpi e sgomberare detriti. Ma non lontano dai soccorritori sono esplosi colpi di artiglieria israeliani che li hanno obbligati ad allontanarsi.



I mezzi di comunicazione israeliani riferiscono che Israele ha attaccato l'ospedale Wafa dopo aver ordinato lo sgombero dei civili da quella struttura. L'esercito israeliano afferma che dall'edificio del Wafa vengono sparati razzi anticarro e colpi di arma automatica. La radio militare ha aggiunto che al suo interno operano "sale di comando" di Hamas e della Jihad islamica.



Al Cairo nel frattempo, crocevia degli sforzi negoziali per giungere ad un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, si tenta di trovare un modo per fermare il massacro. C'è stato «qualche passo avanti» verso il cessate il fuoco a Gaza ma c'è ancora bisogno di lavoro. Lo ha detto il segretario di stato Usa John Kerry citato dai media all'inizio del suo incontro in Israele con Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu.



L'Egitto fino a ieri si è rifiutato di modificare la sua iniziativa di tregua per accogliere le richieste di Hamas ma potrebbe accettare una «nuova proposta» dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). La nuova proposta è stata presentata dall'Anp, al potere in Cisgiordania, ed è stata annunciata al Cairo da un componente del comitato centrale di al-Fatah, Azzam al-Ahmed: l'offerta prevede un cessate il fuoco seguito immediatamente da 5 giorni di negoziati sulle richieste palestinesi, tra cui la revoca del blocco di Gaza da parte israeliana e il rispetto degli accordi del 2005, quelli sull'uscita dello Stato ebraico dalla Striscia con distruzione di tutte le sue colonie.



«L'Egitto non si oppone a questa proposta» che viene avanzata nell'ambito dell'iniziativa egiziana, ha sostenuto al-Ahmed solo poche ore dopo che il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry aveva

ribadito che «non ci sarà alcuna modifica» all'offerta del Cairo. Quest'ultima consiste in un cessate il fuoco seguito da negoziati indiretti senza temi predefiniti: uno chiusura rispetto alle richieste di

Hamas che per qualche ora ha fatto temere uno stallo totale, poi mitigato dall'intervento dell'Anp.



Ponendo definitivamente fuori gioco velleità turco-qatariote filo-Hamas, anche Kerry ha definito l'iniziativa egiziana il «quadro» che consente ad Hamas «di sedersi al tavolo e avere serie discussioni assieme ad altre fazioni dei palestinesi».



Pieno sostegno al piano egiziano da parte dell'Italia, presidente di turno dell'Ue, è stato confermato dal premier Matteo Renzi in una telefonata al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi che ha già incassato analoghi appoggi da Onu (attraverso la presenza al Cairo del segretario generale Ban ki-Moon), Lega araba e potenze come la Francia.



Il capo della diplomazia americana, che ha prolungato di un giorno la sua permanenza nella capitala egiziana, ha prospettato tempi relativamente lunghi, eterni per le sofferenze patite a Gaza: «Intendo continuare le nostre conversazioni oggi e nei prossimi giorni», ha detto Kerry riferendosi ai suoi contatti per arrivare ad un cessate il fuoco. «Hamas deve fare una scelta», ha sottolineato proponendo peraltro allettanti aiuti da 47 milioni di dollari ai civili della Striscia.



Il capo della Lega araba, Nabil el-Araby, ha spiegato nel contempo che Ban Ki-moon lavora a una «lunga tregua umanitaria» per evacuare i feriti da Gaza innescando speranze che per ora però si sono

spente all'annuncio di un rifiuto da parte israeliana e anche del movimento islamico. «I dirigenti di Hamas ci hanno detto che non vogliono una tregua», ha riferito al-Ahmed.



Netanyahu: «L'inchiesta Onu? Una parodia». «La decisione del Consiglio Onu per i diritti umani è una parodia e dovrebbe essere rigettata da ogni persona decente ovunque». Così Benyamin Netantyahu - tramite il suo ufficio - commenta la decisione dell'agenzia Onu di chiedere una commissione di inchiesta sulle violazioni a Gaza. «Dovrebbe piuttosto investigare - ha aggiunto - su Hamas».



«La fazione islamica - ha aggiunto Netanyahu - ha commesso un doppio crimine di guerra: sparare razzi ai civili israeliani e nascondersi dietro i civili palestinesi». L'Onu - ha poi continuato - dovrebbe avviare un'indagine sulla decisione di Hamas di «trasformare ospedali in centro di comandi militari, usare scuole come depositi di armi e mettere batterie di missili vicino a parchi giochi, case private e moschee».
Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 10:30

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