Isis, usate armi chimiche al cloro
contro le forze irachene

Venerdì 24 Ottobre 2014
Isis, usate armi chimiche al cloro contro le forze irachene
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I jihadisti dell'Isis hanno usato gas di cloro in attacchi contro le forze irachene. Secondo il Washington Post, 11 poliziotti sono stati ricoverati lo scorso mese con sintomi di vomito, vertigini e difficoltà respiratorie.
Diagnosi: avvelenamento da cloro. È il primo caso confermato di uso di armi chimiche da parte dei jihadisti.




Nessun accordo tra curdi ed esercito di liberazione siriano. I vertici delle milizie curde che a Kobane/Ayn Arab, al confine turco-siriano, smentiscono quanto affermato in precedenza del presidente turco Recep Tayyip Erdogan circa l'accordo per far arrivare a Kobane oltre mille miliziani siriani anti-regime. Citato dalla tv panaraba al Arabiya, il leader delle Forze di protezione curda (Ypg), Saleh Muslim, ha detto che nessun accordo è stato raggiunto finora con l'Esercito libero siriano (Els), piattaforma di miliziani ribelli non islamisti. Muslim ha però ricordato che i curdi di Kobane e i miliziani dell'Els già collaborano e che tra i due gruppi esistono contatti. Erdogan dal canto suo aveva che era stato raggiunto un accordo per l'ingresso a Kobane di 1.300 miliziani dell'Els provenienti dalla vicina regione di Aleppo.



Ministro Pinotti. «L'Europa ha deciso di intervenire, seppure in modo differenziato, per cercare, insieme a paesi alleati ed amici, di contrastare la minaccia più grave portata dai fautori del nuovo califfato islamico». Lo ha affermato Roberta Pinotti, ministro della Difesa, intervenendo alla conferenza europea ''The multi-functional nature of the aerospace domain: a european approch'' all'Istituto di Scienze Militari Aeronautiche. Nell'arco della crisi, ha spiegato Pinotti, «resta in primo piano il problema del Medio Oriente al cui interno si espande ed assume forme sempre più violente e virulente il fondamentalismo islamico. Questa vera e propria involuzione verso un attacco diretto alla civile convivenza e ai diritti fondamentali degli abitanti, oltre che in generale dell'Occidente, costituisce oggi l'elemento di maggiore preoccupazione».



L'appello di Cei e caritas. La Cei e la Caritas Italiana lanciano un appello agli italiani per sostenere le comunità cristiane in Iraq, rifugiate in Kurdistan dopo gli attacchi dell'Isis e ancora bisognose di tutto. La prima iniziativa, denominata «Progetto Famiglia», riguarda la realizzazione di gemellaggi con famiglie di profughi, finalizzati ad assicurare un minimo dignitoso a una famiglia di 5 persone. Ci si può impegnare - spiega in una nota la Conferenza Episcopale Italiana - per un mese (140 euro), per un trimestre (420 euro), per un semestre (840 euro) o per un anno (1.680 euro). La seconda («Progetto Casa») riguarda l'acquisto di 150 container per l'alloggio di altrettante famiglie. In questo caso, il costo è di 3.140 euro per unità. Infine, la terza iniziativa («Progetto Scuola») riguarda l'acquisto di 6 autobus per il trasporto dei bambini in otto scuole a Erbil e a Dahuk: ogni pullman costa 40.720 euro.




Il bilancio. Oltre 550 morti, in gran parte combattenti jihadisti, ma anche 32 civili tra cui donne e bambini. È questo il bilancio di un mese di bombardamenti aerei della Coalizione internazionale guidata dagli Usa contro lo Stato islamico (Isis) in Siria, compresi quelli a Kobane, sulla frontiera turca, dove i miliziani curdi continuano a resistere all'assedio dei jihadisti.
Ultimo aggiornamento: 15:18

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