Era decisa a vendicarsi dell’uomo che aveva fatto soffrire la sua bambina. Ma a Denise Marie Nagrodski, 52enne originaria della Pennsylvania, stavolta è andata male: il killer che ha tentato di assumere era in realtà un poliziotto sotto copertura, e lei è finita in carcere senza essere riuscita a raggiungere il suo obiettivo.
La donna aveva ingaggiato l'uomo, in realtà un poliziotto del New Jersey, per sbarazzarsi non solo dell’ex fidanzato della figlia, ma anche di sua sorella e suo cognato. Un odio profondo, esploso da quando la figlia di Denise, incinta di due gemelli, aveva avuto un aborto spontaneo: il responsabile, secondo la mamma vendicativa, era proprio l’ex compagno, colpevole di averla maltrattata. Per questo Denise aveva deciso che l’uomo avrebbe dovuto pagare. Con la vita.
Lo scenario elaborato dalla 50enne era degno di un thriller: prima aveva deciso che ex fidanzato, sorella e cognato andavano freddati in pieno centro commerciale di Phillipsburg con due colpi in testa, uno per ogni gemello che la figlia non aveva potuto partorire. Poi, nell’impossibilità di fornire una pistola al «killer», aveva cambiato versione e optato per un incendio in cui l’ex fidanzato della figlia sarebbe arso vivo. Ma soprattutto, aveva sottolineato al poliziotto in borghese, doveva «fargli sapere che la mandante di tutto era stata lei». Per quanto riguarda gli altri due, sarebbe bastato qualche pugno in testa e l’incendio stesso. Il tutto per la modica cifra di mille dollari.
Peccato che per Denise, nel momento stesso in cui usciva dall'auto nella quale aveva incontrato lo pseudo killer, siano scattate le manette: adesso dovrà sborsare due milioni di dollari in contanti se vuole pagare la cauzione per uscire dal Warren County jail dove è detenuta. E’ accusata, tra l’altro, di tentato omicidio.
Ultimo aggiornamento: 16:35
La donna aveva ingaggiato l'uomo, in realtà un poliziotto del New Jersey, per sbarazzarsi non solo dell’ex fidanzato della figlia, ma anche di sua sorella e suo cognato. Un odio profondo, esploso da quando la figlia di Denise, incinta di due gemelli, aveva avuto un aborto spontaneo: il responsabile, secondo la mamma vendicativa, era proprio l’ex compagno, colpevole di averla maltrattata. Per questo Denise aveva deciso che l’uomo avrebbe dovuto pagare. Con la vita.
Lo scenario elaborato dalla 50enne era degno di un thriller: prima aveva deciso che ex fidanzato, sorella e cognato andavano freddati in pieno centro commerciale di Phillipsburg con due colpi in testa, uno per ogni gemello che la figlia non aveva potuto partorire. Poi, nell’impossibilità di fornire una pistola al «killer», aveva cambiato versione e optato per un incendio in cui l’ex fidanzato della figlia sarebbe arso vivo. Ma soprattutto, aveva sottolineato al poliziotto in borghese, doveva «fargli sapere che la mandante di tutto era stata lei». Per quanto riguarda gli altri due, sarebbe bastato qualche pugno in testa e l’incendio stesso. Il tutto per la modica cifra di mille dollari.
Peccato che per Denise, nel momento stesso in cui usciva dall'auto nella quale aveva incontrato lo pseudo killer, siano scattate le manette: adesso dovrà sborsare due milioni di dollari in contanti se vuole pagare la cauzione per uscire dal Warren County jail dove è detenuta. E’ accusata, tra l’altro, di tentato omicidio.
