Tallin, rilasciato il giornalista Giulietto Chiesa. «Il mio fermo mostra deriva fascista in Ue»

Martedì 16 Dicembre 2014
Tallin, rilasciato il giornalista Giulietto Chiesa. «Il mio fermo mostra deriva fascista in Ue»
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Giulietto Chiesa, arrestato ieri a Tallin, in Estonia, è stato rilasciato. Il giornalista ed ex europarlamentare ha ringraziato «per il suo intervento deciso e per la maestria professionale» l'ambasciatore in

Estonia Marco Clemente. Secondo quanto raccontato dalla moglie di Chiesa l'ambasciatore avrebbe detto alle autorità locali: «io non me ne vado finchè non lo lasciate libero».



Una «plateale violazione di tutte le norme di diritto nazionale, internazionale, europeo e mondiale», un episodio «che dice fino a che punto la degenerazione fascista in Europa ha proceduto». Così Giulietto Chiesa, sul suo sito di informazione online, commenta quanto accaduto ieri, quando, in Estonia, la polizia lo ha prelevato in albergo e portato in commissariato per un provvedimento di espulsione spiccato nei suoi confronti.



«Si è realizzato un arresto preventivo», racconta ancora l'ex parlamentare europeo, per impedire a «un cittadino italiano e europeo» di parlare «sul territorio di uno dei paesi europei».
Un episodio, continua Chiesa, «di una gravità senza precedenti che dice fino a che punto la degenerazione fascista in Europa ha proceduto». «Mi è toccato di vivere - conclude - uno dei punti più bassi dell'esperienza europea da quando Altiero Spinelli ha cominciato a pensare all'Europa, questa non è l'Europa di Spinelli, non è l'Europa che vogliamo, non ha nulla a che vedere con i diritti dell'uomo perchè qui i diritti dell'uomo si stanno violando in modo clamoroso».




«Si è voluto impedire che intervenissi ad una conferenza dal titolo molto chiaro: Ma la Russia è davvero la nemica dell'Europa?. Per impedirmi di rispondere a questa domanda io sono stato arrestato e messo in cella».



È il racconto di Giulietto Chiesa, rilasciato nella notte dopo essere stato trattenuto in un commissariato di Tallin. «Mi hanno messo in una cella normale - racconta sul suo sito di informazione online in collegamento telefonico - secondo i criteri locali, con gabinetto a terra, un asse per sedersi senza lenzuola e cuscino, e nemmeno finestra e con la luce accesa in permanenza: una cella con tutti crismi della galera». Lì, racconta ancora, è rimasto 4 ore, «poi l'ambasciatore italiano è venuto a cercarmi e mi hanno fato uscire per parlare con lui. Sono rimasto insieme all'ambasciatore due ore e mezza, in attesa che l'intreccio di telefonare nazionali e internazionali si realizzasse e portasse alla decisione di rilasciarmi per farmi tornare in albergo e passare la notte».



Il giornalista ed ex eurodeputato Giulietto Chiesa - arrestato ieri a Tallin e rilasciato dopo alcune ore - partirà stasera in treno dalla capitale estone alla volta di Mosca, dove presenterà il suo libro

«Invece della catastrofe». Lo fa sapere l'agenzia Tass da Roma. Chiesa ha definito il suo arresto in Estonia una «plateale violazione di tutte le norme di diritto nazionale, internazionale, europeo e mondiale».




«Sconcerta il comportamento del governo dell'Estonia che considera 'persona non gradità il collega Giulietto Chiesa e, di conseguenza, ne limita la libertà di movimento, e lo espelle, evidentemente a causa delle opinioni non conformiste che Chiesa esprime circa le vicende che agitano lo scacchiere est europeo» È quanto dichiara il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Giovanni Rossi.



«Si tratta - osserva il presidente del sindacato dei giornalisti in un comunicato - di una scelta grave in sè e tanto più grave in quanto colpisce un cittadino di un Paese dell'Unione europea di cui l'Estonia è parte. Se si ricorre a simili metodi è evidente che c'è ancora un problema di maturazione democratica anche all'interno della stessa Ue».
Ultimo aggiornamento: 19:03

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