L'Ucraina sull'orlo di una guerra civile
Scontri armati, Obama a Putin:
«Fate deporre le armi ai filorussi»

Martedì 15 Aprile 2014
Barricate a Sloviansk
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La situazione in Ucraina resta molto tesa. Ci sono scontri armati alla periferia di Sloviansk, nella regione di Donetsk, dove sono stati sentiti spari ed esplosioni: lo riferisce a Interfax un rappresentante delle cosiddette forze di autodifesa locali, aggiungendo che mezzi con truppe corazzate sono stati visti muoversi verso la città.
Nessuna conferma da altre fonti indipendenti.




Operazione antiterroristica a Donetsk È iniziata l'operazione «anti terroristica» a nord della regione di Donetsk, Ucraina orientale, dove i filorussi hanno occupato numerosi edifici pubblici in una decina di città: lo ha riferito il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov in parlamento.



L'operazione, ha spiegato, sarà eseguita «a fasi, in maniera responsabile e in modo ponderato». L'obiettivo, ha aggiunto, è «difendere i cittadini ucraini, fermare il terrore, la criminalità e i tentativi di dividere il nostro paese», dove a suo avviso ci sono, «oltre a "spetsnaz" (le forze speciali) russi e terroristi, centinaia di migliaia di ucraini ingannati dalla propaganda russa e centinaia di migliaia di innocenti».




Il presidente ha detto in parlamento che la Russia ha dei «progetti brutali» per destabilizzare il sud-est dell'Ucraina al di là del bacino minerario del Donbass, dove sono scoppiate le rivolte filorusse: «I progetti della Russia sono stati e restano brutali. Vogliono prendersi non solo il Donbass, ma tutto l'est e il sud dell'Ucraina dalla regione di Kharkiv a quella di Odessa».



Telefonata Obama-Putin Vladimir Putin «utilizzi la propria influenza sui gruppi armati filo russi per convincerli» a deporre le armi ed «a lasciare gli edifici che hanno occupato». È questa la richiesta rivolta al presidente russo da Barack Obama in una telefonata tra i due leader avvenuta la notte scorsa su iniziativa di Mosca.



Da parte sua Putin ha negato ogni accusa di interferenze nelle questioni interne, definendole «illazioni basate su informazioni inaccurate». Ed ha detto che le proteste nel sud est dell'Ucraina sono «il risultato della riluttanza e dell'incapacità delle autorità di Kiev a tutelare gli interessi dei cittadini russi e russofoni».



Nonostante le tensioni, e le reciproche accuse, Obama e Putin hanno confermato nella telefonata la volontà di continuare i contatti diplomatici nell'incontro a quattro - Stati Uniti, Russia, Unione Europea ed Ucraina - di giovedì prossimo a Ginevra. Ma Obama, pur ribadendo di «continuare a credere che una soluzione diplomatica è ancora possibile», ha sottolineato che «non potrà avvenire in una situazione di intimidazione militare russa sui confini dell'Ucraina, le provocazioni armate all'interno dell'Ucraina e l'escalation retorica da parte dei funzionari del Cremlino».



Nelle ultime ore infatti, il livello della tensione tra Mosca e Washington è notevolmente salito, in quella che viene considerata la più grave crisi dalla fine della Guerra Fredda, soprattutto dopo le proteste di Mosca per la visita a Kiev nel weekend del capo della Cia, John Brennan. Visita, che dopo un rifiuto iniziale, l'amministrazione Obama la notte scorsa ha confermato, affermando che faceva parte di un tour di routine che Brennan ha fatto per consultazioni con i capi della sicurezza di paesi europei.



La temperatura è salita ancora quando il Pentagono ha reso noto che lo scorso 12 aprile due caccia russi sono passati a pochissimi metri da una nave da guerra americana nel Mar Nero.




Medvedev: «C'è il presentimento della guerra civile» «In Ucraina è stato versato di nuovo sangue, nel paese c'è il presentimento della guerra civile»: lo scrive il premier russo Dmitri Medvedev sulla propria pagina Facebook. «La causa della tragedia ucraina è che le 'autorità legittimè non hanno neppure tentato di mantenere l'ordine pubblico nella regioni del Paese quando è cominciata l'occupazione degli edifici amministrativi», ha aggiunto.



Lavrov: «Inaccettabile l'uso della forza» «L'uso della forza per risolvere l'attuale crisi in Ucraina è inaccettabile»: lo ha ribadito il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov in una conferenza stampa durante la sua visita in Cina, come riferiscono le agenzie russe. Lavrov ha riferito di aver discusso la questione ucraina con il suo collega cinese Wang Yi e ha «confermato la gratitudine alla Cina per la sua posizione imparziale e ben equilibrata».



L'iniziativa del premier ucraino Arseni Iatseniuk di avviare colloqui con il sud-est del Paese va nella giusta direzione, anche se in ritardo: lo ha dichiarato il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov in una conferenza stampa durante la sua visita in Cina, come riferiscono le agenzie russe.



È questo il primo riconoscimento russo nei confronti della politica delle nuove autorità di Kiev dall'inizio della crisi nel sud-est del Paese. Nei giorni scorsi Iatseniuk era andato a Donetsk e Dnipropetrovsk facendo alcune aperture ai filorussi, tra cui la possibilità di referendum locali, senza tuttavia definirne i limiti.




Lavrov, in Cina, ha lanciato un monito: l'uso della forza nel sud-est ucraino «annullerà l'occasione offerta dalla riunione quadripartita a Ginevra» prevista dopodomani tra Usa, Russia, Ucraina e Ue. «Non si possono inviare i carri armati e nello stesso tempo tenere un dialogo», ha detto.
Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 09:32

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