Separatisti abbattono un caccia: 108
prigionieri. Truppe russe a Donetsk
Mogherini: Putin non rispetta impegni

Lunedì 1 Settembre 2014
Separatisti abbattono un caccia: 108 prigionieri. Truppe russe a Donetsk Mogherini: Putin non rispetta impegni
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I ribelli filorussi dell'est ucraino hanno rivendicato oggi di aver abbattuto un caccia Sukhoi 27 nei cieli della regione di Donetsk, vicino al villaggio di Merezhki.

Lo riferisce Ria Novosti. Secondo il sito russo Lifenews, inoltre, i separatisti avrebbero fatto prigionieri 108 militanti del battaglione Donbass (costituito dalla Guardia nazionale) nei pressi di Ilovaisk, nella stessa regione.



Nuovi scontri sono esplosi questa mattina sulle Alture del Golan, al confine tra Siria e Israele, tra l'esercito siriano e i ribelli del Fronte al-Nusra, legati al al-Qaeda. La scorsa settimana il Fronte al-Nusra, con il supporto di altri gruppi islamici, ha preso il controllo del valico di Quneitra, che si trova sotto il monitoraggio delle Nazioni Unite, e ha sequestrato 44 peacekeeper delle Fiji.

Anche all'aeroporto di Lugansk sono in corso combattimenti tra parà ucraini e un battaglione corazzato delle forze armate russe: lo rende noto l'ufficio stampa dell' operazione militare ucraina nell'est ucraino contro i separatisti filorussi.



Il vertice a Minsk. Intanto, all'indomani delle controverse dichiarazioni con cui il presidente russo Vladimir Putin ha fatto riferimento a un'entità statale per l'Ucraina orientale è riunito oggi a Minsk, in Bielorussia, il Gruppo di contatto alla presenza dei rappresentanti delle parti e dell'Osce, Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa.
A Berlino Angela Merkel illustrerà davanti ai deputati riuniti in seduta straordinaria i motivi che hanno spinto il governo tedesco a decidere per la fornitura di armi ai curdi impegnati a contrastare l'avanzata dei jihadisti dell'Is in Iraq.




Mosca spera che i colloqui del gruppo di contatto sulla crisi ucraina saranno dedicati innanzitutto all'obiettivo di concordare immediatamente senza alcuna condizione il cessate il fuoco: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, intervenendo davanti agli studenti dell'università Mgimo di Mosca.



Mogherini accusa Putin. «È interesse dell'Ucraina, dell'Europa e della Russia che la crisi abbia una soluzione politica e non una soluzione militare, che semplicemente non esiste. Ma ogni volta che si sono gettate le premesse per un'intesa, gli sviluppi sul terreno l'hanno smentita. Putin non ha mai rispettato gli impegni presi in diversi contesti, a Ginevra, in Normandia, a Berlino. Ha sprecato l'opportunità di dare una svolta, esercitando la sua influenza sui separatisti, in occasione dell'abbattimento dell'aereo malese. La distanza tra impegni e comportamenti concreti è stata enorme». A dichiararlo, in un'intervista al Corriere della Sera, la prima dopo la nomina ad Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue, è Federica Mogherini. «Ora - prosegue il ministro - c'è questo nuovo sviluppo che metterebbe ulteriormente in discussione l'integrità territoriale, la tenuta stessa del Paese. Per me in questa fase è essenziale sostenere il principio che un Paese possa scegliere l'opzione europea senza per questo danneggiare o minacciare la Russia. È una scelta positiva, quella della strada europea. E così dev'essere percepita. Con questa idea abbiamo costruito l'idea di partnership con Mosca». «Ripeto - sottolinea in conclusione - la diplomazia non ha alternative e le sanzioni sono uno degli strumenti a disposizione di questa politica. Ma devono far parte di una strategia complessiva, che forse a volte è mancata. Il punto è se l'efficacia che le sanzioni stanno dimostrando di avere sull'economia russa producano comportamenti razionali nella sua leadership. In questa fase il Cremlino agisce contro gli interessi del suo popolo».
Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 08:35

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