Agguato in strada a Roma, freddato
da due killer in moto al Tuscolano

Giovedì 28 Agosto 2014 di Marco De Risi e Riccardo Tagliapietra
Agguato in strada a Roma, freddato da due killer in moto al Tuscolano
ROMA - Agguato mortale nella serata di ieri in via Gasperina all’angolo con via Cropani, una strada che scorre tra la via Tuscolana e la via Anagnina. Due killer a bordo di uno scooter hanno affiancato una Golf blu scura e hanno aperto il fuoco contro il conducente. Sarebbero stati esplosi una decina di colpi dei quali almeno tre hanno raggiunto l’uomo alla testa, al torace e al collo, uccidendolo all’istante.



Mancavano pochi minuti alle 21 quando nella strada ormai semideserta sono echeggiati i colpi di pistola, una vera e propria raffica. Poi il rumore dello scooter che sgomma e si allontana velocemente. Qualcuno dà l’allarme al 113 e pochi istanti dopo l’arrivo delle ambulanze del 118, delle Volanti e degli investigatori della Squadra Mobile diretta da Renato Cortese. La scena che si presenta ai poliziotti è raccapricciante: per l’uomo dentro la Golf non c’è più nulla da fare. Indossa una maglietta e dei bermuda ed è riverso sul sedile di destra.



La vittima è Pietro Pace, 40 anni, incensurato, residente in via Renato Salvatori, una strada poco distante dal luogo dell’agguato. Faceva il venditore ambulante, come il padre che aveva un banco in via Volturno, era separato dalla moglie e padre di una bimba piccola. «Un uomo mai sopra le righe, con una vita tranquilla», assicura chi lo conosceva. Una fine, la sua, di quelle che fanno i criminali, nonostante fosse “pulito”. Sul posto sono arrivati i tecnici della Scientifica per i rilievi, nel frattempo, dalla centrale operativa della Questura venivano predisposte le ricerche dei due killer. Posti di blocco ovunque ma finora senza alcun esito.



LA RICOSTRUZIONE

Secondo alcuni testimoni i sicari erano vestiti di nero e indossavano caschi dello stesso colore. Hanno usato un’arma di grosso calibro, 40, ed è quasi certo che abbiano sparato entrambi, in contemporanea. Probabilmente, ipotizza un investigatore, avevano seguito il loro obiettivo e hanno atteso il momento più propizio per passare all’azione. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’uomo si sia fermato: o davanti a uno dei negozi che si affacciano sulla strada, forse una pizzeria o una gelateria, o che si sia fermato in quel punto per incontrare qualcuno. Ma non ha fatto in tempo. Lo scooter gli si è fermato a fianco, quasi al centro della carreggiata e un istante dopo la pioggia di proiettili ha travolto il conducente della Golf.



LE IPOTESI

Un regolamento di conti o una vendetta: pur non escludendo alcuna ipotesi è su queste due piste che in particolare si concentra l’attenzione della Squadra Mobile.
Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 09:22

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