Accoltella le figlie e tenta il suicidio, muore la piccola di 12 anni

Venerdì 22 Agosto 2014
Laura e Roberto Russo
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Un uomo di 47 anni, Roberto Russo, ha accoltellato intorno alle 7 di stamattina due delle sue figlie, di 14 e 12 anni, Marika e Laura, mentre dormivano nella loro casa a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania.

La più piccola è morta, mentre la sorella è in condizioni gravissime. L'uomo ha tentato il suicidio conficcandosi la lama nell'addome. Nella casa in cui è avvenuta la tragedia, in via della Regione 142, sono arrivati carabinieri della compagnia di Gravina e del comando provinciale di Catania e ambulanze del 118.

I tre la notte scorsa dormivano insieme nel letto matrimoniale dei genitori. La moglie dell'uomo, 43 anni, aveva lasciato il marito alcuni giorni fa e si era trasferita dai genitori. Il padre avrebbe colpito le ragazzine utilizzando almeno due coltelli da cucina. Sembra che Marika, svegliata dalle urla di dolore della sorellina, abbia cercato di difendersi dall'aggressione del padre. A quel punto sono intervenuti gli altri due figli della coppia, due ragazzi di 17 e 22 anni, che hanno bloccato il genitore chiedendo aiuto. Andrea, il più grande, ha avuto una violenta colluttazione con il padre, restando anche lui ferito, ma non in modo grave. Laura e Roberto Russo sono stati trasferiti nell'ospedale Cannizzaro di Catania, dove lei è morta poco dopo il ricovero. Lui è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per la profonda ferita all'addome. Marika è ricoverata in condizioni gravissime nell'ospedale Garibaldi di Catania. Sottoposta a doppio intervento chirurgico, eseguito da due equipe, la ragazza ha due ferite d'arma da taglio profonde: una al torace e l'altra all'addome che le hanno fatto perdere molto sangue. L'intervento è tecnicamente riuscito: bisognerà attendere 24-48 ore per vedere se i valori vitali si stabilizzeranno.

Roberto Russo è in stato di arresto per omicidio e tentativo di omicidio aggravati ed è piantonato in ospedale.

Dalla crisi matrimoniale alla tragedia. Non si esclude alcuna ipotesi per tentare di giungere al movente del raptus omicida. Russo potrebbe aver agito per gelosia, visto che la moglie lo aveva lasciato da alcuni giorni e si era trasferita a casa dei genitori, nel vicino paese di Trecastagni. «Niente di serio - dice un parente - Tutto era in fase di

ricomposizione, ieri sera lui e la moglie si erano visti».

Russo da due anni era ufficialmente senza lavoro, dopo essere stato licenziato, per problemi economici, da un'azienda che lavorava per la grande distribuzione. Viveva facendo il venditore ambulante.

Russo aveva lasciato un biglietto per chiedere scusa alla famiglia. Russo, prima dell'aggressione nei confronti delle figlie, aveva lasciato un messaggio alla famiglia. Il testo della missiva è "blindato" da magistratura e carabinieri che lo hanno acquisito. Sembra, comunque che l'uomo abbia scritto per chiedere scusa alla famiglia, spiegando il gesto con la fragilità psicologica che stava vivendo. Non ci sono richiami a episodi analoghi, escluso quindi che sia stato un caso di emulazione.

Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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