Riforma, maggioranza battuta. Renzi: non è remake dei 101 ma lascia amaro. E apre su preferenze e soglie sbarramento

Giovedì 31 Luglio 2014
Riforma, maggioranza battuta. Renzi: non è remake dei 101 ma lascia amaro. E apre su preferenze e soglie sbarramento
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L'emendamento alle riforme passato col voto segreto non il remake dei 101 ma nel merito lascia l'amaro in bocca: ci possono essere dissensi, ma viene scritta pagina non positiva quando ci si nasconde dietro il voto segreto. Lo ha detto il premier Matteo Renzi alla direzione del Pd riferendosi alla sconfitta di oggi della maggioranza in aula al Senato.



La bocciatura dell'emendamento sulle riforme «non è vicenda tutta interna al Pd anzi oggi scommetterei che sono stati altri» a votare contro nel voto segreto, ha aggiunto Renzi. La riforma del Senato è «straordinariamente importante e storica», ha aggiunto il presidente del Consiglio.



«Il nostro impegno è di farle tutte. E su questo non molliamo di mezzo centimetro», ha assicurato il premier parlando delle riforme. «Nell'operazione 1000 giorni, noi le mettiamo tutte in fila e arriviamo là dove dobbiamo arrivare: questo messaggio dà senso al 40,8%».



«Ragioneremo alla Camera se ha senso» la competenza per il Senato sui temi etici, passata oggi col voto segreto al Senato. «Personalmente non credo», ha sottolineato Renzi.



«Chiederò un mandato alla direzione, sulla necessità di apportare all'accordo sulla legge elettorale alcune modifiche», ha proseguito il premier. Al Senato, ha continuato, bisogna «cercare di alzare un po' la soglia per il premio di maggioranza» e «introdurre le preferenze». «I correttivi» all'Italicum si possono fare ma «lavorando insieme ai contraenti del Patto», ha però aggiunto il presidente del Consiglio.



«Il Patto nazareno è un atto parlamentare, può piacere o no, si può cambiare o no», ha poi detto il presidente soffermandosi sulle accuse da parte di chi sostiene che l'accordo con Silvio Berlusconi sia segreto.



«Noi abbiamo e avremo uno stile sulle riforme, che non è evitare il canguro, ma la lumaca: le riforme non devono diventare l'ennesima discussione su cui stare anni e anni, noi abbiamo voglia di cambiare» la Carta «assieme ai cittadini», ha continuato Renzi.



Il lavoro «al Senato richiede una gratitudine e un plauso vero ai senatori. Ringrazio uno per tutti, Sergio Zavoli», la sua presenza è «dimostrazione di serietà e di impegno», ha detto ancora Renzi.



«I dati economici sono altalenanti», la disoccupazione va meglio ma la «crescita è decisamente più bassa di quello che ci aspettavamo» e «non siamo in condizioni di avere un percorso virtuoso che avevamo immaginato», ha detto ancora il premier.



«Sono convinto, certo e sicuro che l'Italia è nelle condizioni di guidare la ripresa dell'Europa. Ma» questo processo «o lo fa il Pd non lo fa nessuno», ha detto ancora Renzi.



Ultimo aggiornamento: 17:10

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