«Norme contro i politici corrotti: stop
vitalizi, decadenza e incandidabilità»

Sabato 7 Giugno 2014
«Norme contro i politici corrotti: stop vitalizi, decadenza e incandidabilità»
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«Estensione della decadenza e della incandidabilità alla politica nazionale per i condannati per mafia e corruzione, così come già avviene negli enti locali»: lo ha detto oggi il presidente del Senato Pietro Grasso a Comiso, a margine dell'intitolazione dell'aeroporto a Pio La Torre, l'ex sindacalista ed esponente del Pci ucciso dalla mafia in Sicilia.



Grasso: daspo per imprese e politici corrotti.«Nella lotta alla corruzione non c'è più spazio per dubbi o perplessità: è il momento di dare segnali forti - ha detto Grasso, a Comiso - In questo senso apprezzo molto l'idea del presidente Renzi del daspo per le imprese e i politici corrotti. La via di uscita è quella di inserire i reati di corruzione tra quelli dei competenza delle Dda».



«I reati di corruzione siano di competenza della Dda». «Per combattere la corruzione - ha detto Grasso - basterebbe applicare quella che potremmo chiamare norma La Torre: una legge brevissima che affidi la competenza alla Direzione distrettuale antimafia, facendo così applicare tutti i mezzi che si usano nella lotta alla mafia. Basterebbe una norma molto semplice, inserire i reati nella competenza delle Direzioni nazionali antimafia, e quindi coordinate dalla Direzione nazionale antimafia, per applicare a tutti questi reati le norme speciali esistenti per combattere la criminalità organizzata. Questo permetterebbe anche di allungare i tempi dei processi perché allontanerebbe i tempi della prescrizione e permetterebbe di poter usare agenti sotto copertura, collaboratori di giustizia per mettere in atto tutto quanto può lo Stato contro questo fenomeno che inquina l'Italia e sottrae soldi al Paese e ai cittadini». Secondo il presidente del Senato questo «è prioritario», e così lo ha ritenuto «sin dal primo giorno da senatore presentando un disegno di legge che va in questa direzione. Oggi credo che la soluzione sia questa vista la complessità del fenomeno».



«Ridiamo a La Torre ciò che gli avevano tolto». «Ho accettato con entusiasmo di partecipare a questo incontro per ridare a Pio La Torre quello che era stato tolto - ha detto il presidente del Senato - Come siciliano ho vissuto con rammarico la vicenda della revoca della denominazione dello scalo a La Torre. E' stato contestato il fatto che era un politico. Ne avessimo oggi di politici così... Pio La Torre era prima di tutto un siciliano che ha dato tanto per la sua terra. Sono orgoglioso di essere presente a questa cerimonia alla quale partecipo in maniera sentita e solenne».



«Il ricordo di La Torre può attivare una buona politica». «Noi sappiamo che c'è quel tipo di politico, come lo è stato Pio La Torre, e che quindi si può attivare quel tipo di politica...» ha detto Grasso che, tornando sulla lotta alla corruzione, ha ribadito come sia necessario «avere poteri determinanti nei confronti dei pubblici funzionari e della politica».
Ultimo aggiornamento: 19:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA