Mafia a Roma, società, ville e locali: il tesoro della banda

Giovedì 4 Dicembre 2014 di Valentina Errante
Mafia a Roma, società, ville e locali: il tesoro della banda
Lui, Massimo Carminati era nullatenente. «Meglio andare i affitto. Se compro una casa me la sequestrano» diceva nelle conversazioni intercettate dal Ros dei carabinieri. Ma gli accertamenti coordinati dal Gico della Guardia di finanza, Cosimo Di Gesù, hanno ugualmente individuato il tesoro della holding criminale.



Soldi illeciti, riciclati in società e immobili. Dal bar interno alla Rai di Saxa Rubra, agli stabilimenti balneari. Nell'elenco c'è anche il punto verde ”I luoghi nel tempo” della sorella di Gennaro Mokbel, già finito al centro di un'inchiesta della procura di Roma. Poi le pompe di benzina, un centro estetico, aziende, decine di appartamenti, dalla centralissima via delle Coppelle fino alla Tiburtina, ville a Sabaudia e a Fregene, depositi bancari e auto di lusso. In tutto 200 milioni di euro di beni e titoli, tra i quali rientrano anche Ferrari, Smart e motorini. Paradossalmente, è proprio il capo supremo dell'organizzazione, Massimiliano Carminati, ad aggirarsi nella città senza automobili di grossa cilindrata. Visto che evitava di intestarsi qualunque cosa, gli uomini del Gico gli hanno sequestrato «un motoveicolo marca Piaggio M71». La Smart, che lo ha sempre accompagnato, «fortwo, coupè, brabus» è in realtà intestata alla compagna Alessia Marini. Sono dieci i provvedimenti notificati dai militari che adesso, su delega del procuratore aggiunto Michele Prestipino e dei pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, lavorano sulla rete di società e suoi soldi nascosti all'estero da Carminati e dai suoi soci.



I LOCALI

Gli esercizi rimarranno aperti, affidati a un amministratore giudiziario, ma intanto i sigilli sono arrivati per ”Il frate di Mucca pizza”, ristorante in via Tiberina a porta di Roma, riconducibile a Riccardo Brugia, braccio destro di Carminati. Nell'elenco anche ”Il Miraggio”, ristorante di Fregene. Il locale notturno la ”Pinta”, in via Buozzi . Poi i ristoranti ”Bigfood”!, in via Gatteschi, ”Giquattro”. E Unibar, con sede in via Po, che gestisce anche il locale interno ala Rai di Saxa Rubra, quindi ”Ventipuntododici”, in via Giacomo Boni.



LE AZIENDE

Tra i beni sequestrati ci sono decine di società immobiliari. Poi stabilimenti balneari come il ”Leon 2012 srl” sul lungomare Ponente di Fiumicino, ”Mareusa”, in via Parig, sempre a Fiumicino. Ma l'elenco dei beni riconducibili alla holding criminale comprende anche il ”Centro estetica Liegi”, di via dei Gracchi, la società dilettantistica sportiva ”Paintball company” del figlio di Carminati, la ”Veio viaggi”.



LE POMPE DI BENZINA

Sotto sequestro sono finiti i beni intestati alla Mondo petroli spa, di Giovanni De Carlo. Un distributore di carburante a Cisterna di Latina, la società ”Petrolbitumi divino amore”, riconducibile a Riccardo Mancini



GLI IMMOBILI

I sigilli sono stati messi nelle ville di Marco Iannilli a Fregene e in quella a Sacrofano riconducibile a Carminati che alla sua compagna, come quella che il ”boss” aveva intestato ala sua compagna Alessia Marini. Sono stati individuati tra i beni riconducibili ai sodali di Carminati anche un appartamento a piazza Cavour, un altro invia delle Coppelle, nella disponibilità di Riccardo Mancini. Poi appartamenti in via Maurizio Giglio (quattro), in via Gustavo Giovannoni Il provvedimento di sequestro destinato all'ex ad di Roma Eur comprende anche sei ville a Sabaudia. E sempre a Sabaudia sono finiti sotto sequestro altri tre immobili.
Ultimo aggiornamento: 10:36

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