​Tav, il ministro Lupi rilancia:
«Più risorse e tempi certi»

Venerdì 19 Settembre 2014
​Tav, il ministro Lupi rilancia: «Più risorse e tempi certi»
VERONA - Si torna a parlare di alta velocità. O meglio si spinge l’acceleratore su quella partita che per il Vneto è una priorità, ma che non trova nei fondi del Governo l’attenzione sperata. In un video messaggio presentato ieri a Verona alla tavola rotonda sul tema «Il Veneto e i corridoi ferroviari europei. Pronti a partire!» il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha lanciato una speranza a quanti temono che ormai la partita sia compromessa, considerato l’esiguità dei fondi stanziati. «Alla faccia degli sblocca-cantieri - ha infatti osservato il presidente del Veneto Luca Zaia - Dei 5.130.000.000 di euro ci hanno dato 90 milioni di euro». «È come dare un euro per fare il pieno a uno che deve andare da Milano a Roma» ha concluso Zaia.



Ma Lupi rassicura. «La Legge di Stabilità 2015 dovrà ancora una volta dare le ulteriori risorse perché, in continuità, i lavori possano andare avanti e RFI possa dare con un programma ben preciso e dettagliato i tempi di realizzazione e gli obiettivi per quella che io ritengo essere la tratta di alta velocità/capacità più importante», ha detto Lupi che ha spezzato anche una lancia a sostegno della Valdastico "un’asse stradale e autostradale importante come la Valdastico sia da anni bloccata per il veto di un’istituzione". Del resto era stata la stessa Confindustria Veneto, per voce del suo presidente Roberto Zuccato a sostenere che «L'alta velocità ferroviaria è fondamentale per l'economia veneta». «Qui stiamo progettando il futuro - ha sottolineato Zuccato - Con questo evento abbiamo voluto far capire che il Veneto oggi è assolutamente unito, con idee precise su cosa si vuol fare». Per Zuccato l'aver coinvolto con questo incontro «tutti i vari asset importanti del Veneto è mirato proprio a questo, per discutere della visione che abbiamo: la Tav nel Veneto, ma collegata ai porti e agli aeroporti». Ora è però importante che si sblocchi la situazione di tutto il percorso Tav nella regione. «Siamo bloccati da tanti anni - ha ricordato - sulla tratta Verona-Padova, finalmente sono arrivati i soldi per attuare un progetto vero; abbiamo risolto il nodo di Vicenza, dobbiamo poi mettere a punto alcune posizioni sulla situazione di collegamento con l'aeroporto». «Ma credo - ha concluso - che ormai il piano sia definito. Avere questa disponibilità finanziaria è fondamentale». Insomma la Verona-Padova è una partita importante per la regione e per la sua economia, lavori che valgono circa 5 miliardi e 130 milioni di euro. «Cominciamo a dire ai veneti che non è finanziata», ha concluso il presidente Zaia. Ed è proprio dalla "caccia" ai fondi necessari che parte ora il "pressing" da parte del Veneto nei confronti del governo. Una dichiarazione che però gli è valsa la reprimenda del segretario veneto del Pd Roger De Menech. «Il presidente - ha sottolineato - ha rilevato che la Tav tra Brescia e Verona al momento è finanziata con 90 milioni di euro su oltre 5 miliardi necessari. Quei fondi sono stati messi dal governo Renzi e sono propedeutici all'avvio dei lavori. Noi le infrastrutture le programmiamo, le finanziamo e le realizziamo, al contrario i governi a guida centrodestra e Lega non hanno portato in Veneto un euro per la Tav».
Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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