​La differenza tra Israele
e gli altri Paesi dell’area

Domenica 20 Luglio 2014
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Caro direttore,

la lettera, pubblicata ieri sul Gazzettino, del signor Manlio Padovan, il quale difende le ragioni dei palestinesi, merita alcune doverose spiegazioni:

1) la storia insegna,che il popolo ebreo non è "caduto" dal cielo e già abitava in quelle terre!

2) Perché non si chiede invece, come mai lo Stato della Palestina, non è mai esistito?

3) Perché non si chiede come mai i palestinesi hanno scatenato la guerra dei 6 giorni, non accettando l'esistenza di due Stati, finendo sconfitti e allora sì occupati dagli israeliani?

4) Cosa dire infine di quello che recita lo statuto di Hamas, che vuole lo sterminio del popolo israeliano?




Sergio Celin



Padova




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Caro lettore,

non voglio entrare nel merito del confronto, piuttosto vivace, che si è sviluppato tra alcuni di voi su questo tema. C'è però un dettaglio, che tanto dettaglio in verità non è, che viene spesso sottaciuto o sottovalutato quando si parla di questione mediorientale e di Palestina. Nella sua storia Israele ha commesso errori anche gravi e non è escluso che ne commetterà ancora.



Ma è l'unico Paese di quell'area che si possa considerare un'autentica democrazia, dove si svolgono cioè libere elezioni e dove i governi e le loro scelte sono sottoposte al giudizio e al voto dell'opinione pubblica, senza condizionamenti o vincoli di sorta. Negli altri Paesi dell'area, tutti in larga parte nemici storici di Israele, non è così: prevalgono logiche di casta o regimi autoritari e la democrazia parlamentare è un'illustre sconosciuta. Non è una differenza di poco conto.

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