Canone Rai, in alcune regioni
l'86% delle famiglie non lo paga

Venerdì 28 Novembre 2014
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Caro direttore,

canone Rai o tassa sul possesso... perchè tutto questo caos? Basta semplicemente far pagare alle ditte che si fanno pubblicità in Rai una milionesima percentuale sul costo del servizio per recuperare l'intero importo del canone. Si lascerebbero in pace altri esattori (Enel) e noi utenti esentati magari compreremo più volentieri quei prodotti proposti e pubblicizzati in Tv!




Adolfo Somarolini

Treviso





Caro lettore,

la sua è una ricetta ingegnosa, ma impraticabile per la semplice ragione che la Rai incassa molti più soldi dal canone che dalla pubblicità. Nel 2013 la "tassa più odiata dagli italiani" ha portato nelle casse della tv di stato 1,755 miliardi di euro, mentre la pubblicità ha garantito introiti per "soli" 682 milioni. Quindi per compensare la cancellazione del canone bisognerebbe quadruplicare gli incassi pubblicitari. Il che, come ovvio, è impossibile, tantopiù in un mercato pubblicitario in calo e affollato come quello italiano. La prima strada da seguire, non per abolire il canone, ma almeno per ridurlo dovrebbe essere un'altra: farlo pagare a tutti (da qui nasce l'idea di inserirlo nella bolletta elettrica). Secondo alcuni calcoli recenti, sono infatti oltre 40% le famiglie italiane che non pagano il canone. Un "mancato versamento" che per la Rai si traduce in una perdita secca di diverse centinaia di milioni di euro l'anno. Che ricadono sugli altri contribuenti. In particolare ci sono alcune regioni in cui chi paga il canone è una assoluta minoranza: basti pensare che in Calabria, Sicilia e Campania il tasso di evasione raggiunge l'86%!
Ultimo aggiornamento: 14:18

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