Caro direttore,
leggiamo ogni giorno di come il Pil sia in caduta libera, la disoccupazione in crescita, l'inflazione trasformata in deflazione, il carrello della spesa sempre pi vuoto, l'ingaggio del ct della nazionale di calcio sempre pi alto... i vari governi che si sono succeduti (dei tecnici, dei saggi, dei politici, dei rottamatori) hanno solo provveduto a riempirci di balzelli grandi e piccoli, con decorrenza immediata o addirittura retroattiva mentre la loro revisione di spesa utilizza solo verbi al futuro e nemmeno tanto immediato (2017, fine legislatura od altro). Arriva infine la grande pensata: fare cassa sulle pensioni e sugli stipendi degli statali gi bloccati da qualche anno. Ma i nostri "grandi pensatori" hanno provato a vivere con 1500 euro al mese? Anche la grande resilienza degli italiani avr termine. Sembra di essere tornati ai tempi dei faraoni: una grande schiera di schiavi che lavora per un tozzo di pane e poca acqua per costruire la piramide a qualche faraone.
E. Anna Mascarin
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Cara lettrice, vien da dire: niente di nuovo sotto il sole. Perch pur vero che in rapporto al prodotto interno lordo, abbiamo la spesa previdenziale pi alta d'Europa. Ed altrettanto vero che l'ipotizzato intervento, peraltro smentito dal presidente del Consiglio, colpirebbe meno del 20% dei pensionati italiani, cio coloro che hanno un assegno mensile superiore ai 2mila euro netti. Ma siamo alle solite: come i governi precedenti, anche quello di Renzi o almeno qualche suo importante ministro, non resiste alla tentazione di mettere le mani in tasca ai "soliti noti". Come se chi, da pensionato, guadagna 2mila euro al mese fosse un ricco benestante. E come se non ci fossero sentenze della Corte costituzionale che sconsigliano di ipotizzare interventi del genere che vanno ad intaccare i cosiddetti "diritti acquisiti". Renzi arrivato a Palazzo Chigi sull'onda di una forte speranza di cambiamento. Ha promesso tagli agli sprechi e una nuova cultura di governo. Sarebbe ben triste se si riducesse a colpire ancora una volta i pensionati.
Ultimo aggiornamento: 16:29
leggiamo ogni giorno di come il Pil sia in caduta libera, la disoccupazione in crescita, l'inflazione trasformata in deflazione, il carrello della spesa sempre pi vuoto, l'ingaggio del ct della nazionale di calcio sempre pi alto... i vari governi che si sono succeduti (dei tecnici, dei saggi, dei politici, dei rottamatori) hanno solo provveduto a riempirci di balzelli grandi e piccoli, con decorrenza immediata o addirittura retroattiva mentre la loro revisione di spesa utilizza solo verbi al futuro e nemmeno tanto immediato (2017, fine legislatura od altro). Arriva infine la grande pensata: fare cassa sulle pensioni e sugli stipendi degli statali gi bloccati da qualche anno. Ma i nostri "grandi pensatori" hanno provato a vivere con 1500 euro al mese? Anche la grande resilienza degli italiani avr termine. Sembra di essere tornati ai tempi dei faraoni: una grande schiera di schiavi che lavora per un tozzo di pane e poca acqua per costruire la piramide a qualche faraone.
E. Anna Mascarin
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Cara lettrice, vien da dire: niente di nuovo sotto il sole. Perch pur vero che in rapporto al prodotto interno lordo, abbiamo la spesa previdenziale pi alta d'Europa. Ed altrettanto vero che l'ipotizzato intervento, peraltro smentito dal presidente del Consiglio, colpirebbe meno del 20% dei pensionati italiani, cio coloro che hanno un assegno mensile superiore ai 2mila euro netti. Ma siamo alle solite: come i governi precedenti, anche quello di Renzi o almeno qualche suo importante ministro, non resiste alla tentazione di mettere le mani in tasca ai "soliti noti". Come se chi, da pensionato, guadagna 2mila euro al mese fosse un ricco benestante. E come se non ci fossero sentenze della Corte costituzionale che sconsigliano di ipotizzare interventi del genere che vanno ad intaccare i cosiddetti "diritti acquisiti". Renzi arrivato a Palazzo Chigi sull'onda di una forte speranza di cambiamento. Ha promesso tagli agli sprechi e una nuova cultura di governo. Sarebbe ben triste se si riducesse a colpire ancora una volta i pensionati.
