Profughi, un'emergenza
gestita all'italiana

Giovedì 18 Settembre 2014
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Caro direttore,

l'inarrestabile arrivo dei profughi non pi gestibile. La denuncia arriva dalle associazioni umanitarie e del volontariato oltre che dagli organi di pubblica sicurezza. Oltre alla difficolt di reperire abitazioni c' l'emergenza sanitaria che si allarga a macchia d'olio. Alfano e Renzi non ci sentono e non vedono mentre molti poliziotti si infettano di scabbia e di tubercolosi. Davanti a questo non ho parole, i media dovrebbero intervenire per dar voce a chi, pur volendo, non riesce pi a sostenere le scelte sbagliate di chi ci governa.


Elvis Assali

Belluno







Caro lettore,

la vicenda dei profughi è paradossale ed è indicativa della distanza che spesso separa la politica dalla realtà. Nella gestione di questa emergenza c'è infatti un'incredibile discrepanza tra enunciazioni di principio e gestione concreta dei fatti. Siamo tutti (o quasi) d'accordo che chi fugge dal proprio Paese dilaniato dalle guerre e dai conflitti intestini, vada aiutato. Ma stabilito questo principio, occorre contemporaneamente individuare quali sono gli strumenti da adottare per gestire l'accoglienza. Stabilendo, da subito, fino a che punto l'azione umanitaria può arrivare e fissando limiti chiari che vanno poi fatti rigorosamente rispettare.



In altre parole: non vogliamo sottrarci a un dovere di umana solidarietà, ma non possiamo neppure aprire indiscriminatamente e in modo selvaggio le porte del nostro Paese, né essere lasciati da soli nel Mediterraneo a far fronte a questo esodo. In caso contrario non può che accadere ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni. Da un lato le autorità locali non sanno più dove sistemare i profughi che, senza soluzione di continuità, arrivano sui nostri territori portando con sé un inevitabile carico di tensioni e difficoltà di vario genere, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello sanitario. Dall'altro, l'assenza di qualsiasi segnale di dissuasione da parte dell'Italia, fa sì che il fenomeno migratorio invece di rallentare si intensifichi. Per la gioia degli scafisti che, senza colpo ferire, continuano ad arricchirsi con il loro turpe commercio, scaricando centinaia di profughi (o di cadaveri di profughi) nel "Mare nostrum".
Ultimo aggiornamento: 13:35

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