Luxottica, per il dopo Guerra
avanza l'ipotesi Cavatorta

Venerdì 22 Agosto 2014
Luxottica, per il dopo Guerra avanza l'ipotesi Cavatorta
AGORDO - A metà settembre potrebbe chiudersi definitivamente l’avventura decennale di Andrea Guerra in Luxottica. Al suo posto, in caso di soluzione interna, sarebbe in pole position il cfo Enrico Cavatorta. Di sicuro il pallino è in mano a Leonardo Del Vecchio, ritornato in prima linea e in "fabbrica" ad Agordo come non si vedeva da tempo. Un chiarimento in cda è previsto tra meno di un mese. Servirà a sancire ufficialmente una frattura diventata insanabile e a definire le modalità dell'uscita di Andrea Guerra, al quale potrebbe andare un bonus da una decina di milioni (due annualità più accordo di non concorrenza). Alla richiesta di chiarimenti della Consob, preoccupata per la caduta del titolo in borsa (-0,43% dopo il -3,6% di mercoledì), la società ha replicato che non intende «commentare ulteriormente le recenti notizie apparse sulla stampa e si riserva di affrontare l'argomento in un cda di prossima convocazione». Rispetto all’altro ieri, quando Luxottica aveva ammesso un confronto sulle «strategie» tra Del Vecchio e Guerra, ieri lo scontro è stato allargato al tema degli «assetti manageriali», segno che i malumori del cavaliere potrebbero non limitarsi al rapporto con il suo amministratore delegato ma investire anche alcuni dei suoi fedelissimi. Tra di loro non figura Enrico Cavatorta, cfo e direttore generale delle funzioni corporate, colui che sovraintende dalla finanza all'amministrazione, dal controllo di gestione all'ufficio legale e fiscale. Da 15 anni in Luxottica, viene descritto come uomo di assoluta fiducia di Del Vecchio e la scelta naturale nel caso in cui l'imprenditore decidesse di optare per una soluzione interna, magari di "transizione", in vista dell’arrivo di un manager esterno o di un’eventuale ritorno del figlio di Claudio (Mr Brook Brothers). La rosa di nomi circolati sul mercato per l'avvicendamento, che include l'Ad da un decennio di Autogrill e Wdf Gianmario Tondato Da Ruos, ha intanto perso un petalo: «Bob Kunze-Concewitz rimane saldamente impegnato in Campari» ha chiarito un portavoce del gruppo alimentare.

Mentre ragiona sul nuovo Ad, Del Vecchio si prepara a un confronto con Guerra per trovare un accordo sui tempi della sua uscita, che potrebbe essere abbastanza rapida a giudicare dal logoramento dei rapporti. Tra stipendi, stock option e piani di incentivazione azionaria in dieci anni Guerra, che ha portato a 7,2 miliardi il fatturato Luxottica, ha incassato più di 140 milioni di euro.

Intanto dall'azienda arrivano «messaggi di stabilità» all'indirizzo dei sindacati. «Abbiamo una grandissima fiducia nel presidente, Leonardo Del Vecchio», ha affermato Nicola Brancher, segretario della Femca-Cisl Belluno-Treviso: «Il grande lavoro svolto» sulle relazioni industriali da Luxottica «non sarà certo messo in discussione soltanto perché cambia l'Ad. Non siamo di fronte al manager di uno stabilimento da 300 addetti ma ad un sistema mondiale di 60 mila lavoratori che, soltanto nel Bellunese, occupa più di 6 mila persone». Giuseppe Colferai, segretario della Filtcem-Cgil, invita a tenere presente un segnale interessante: «Mentre in Turchia si è chiuso da poco uno stabilimento da 100 dipendenti, soltanto a luglio, ad Agordo, sono stati assunti 150 interinali».

Ultimo aggiornamento: 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA