FELTRE - Un "calvario" al pronto soccorso di Feltre: nonostante ieri pomeriggio il reparto d’urgenza del Santa Maria del Prato non fosse preso d’assalto dai pazienti, code e attese ugualmente infinite. «È un caso di ordinaria follia», dicono Marcello Taiappa e Elvio Bettin dell'associazione Auser di Arsié, che con il distretto ospedaliero dell'Usl2 hanno, per così dire, familiarità.
«Siamo arrivati, per accompagnamento e trasporto, al pronto soccorso alle 9.30, dopo essere stati in un altro reparto, con una paziente invalida, affetta da serie patologie. Siamo entrati una prima volta in visita al pronto soccorso. Dopodiché abbiamo peregrinato varie volte in altrettanto vari reparti dell'ospedale. E alle 16 siamo ancora qui in attesa di essere richiamati».
Taiappa e Bettin hanno l'aria affranta e arrabbiata, anche perché sono consapevoli che la paziente da loro accompagnata non ha ancora mangiato, ha dovuto essere portata in reparto per essere cambiata e pulita, insomma, un disagio non indifferente per la signora, che non può neppure - per salute - consumare gli snack dei distributori automatici.
«Contano più le procedure che le persone», questo almeno quello che emerge senza mezzi termini dai due volontari Auser.
Certo è che personale medico in più nell'area emergenza feltrina è indispensabile: si vocifera in corsia che si stanno tenendo in questi giorni le selezioni.
Ultimo aggiornamento: 11:49
«Siamo arrivati, per accompagnamento e trasporto, al pronto soccorso alle 9.30, dopo essere stati in un altro reparto, con una paziente invalida, affetta da serie patologie. Siamo entrati una prima volta in visita al pronto soccorso. Dopodiché abbiamo peregrinato varie volte in altrettanto vari reparti dell'ospedale. E alle 16 siamo ancora qui in attesa di essere richiamati».
Taiappa e Bettin hanno l'aria affranta e arrabbiata, anche perché sono consapevoli che la paziente da loro accompagnata non ha ancora mangiato, ha dovuto essere portata in reparto per essere cambiata e pulita, insomma, un disagio non indifferente per la signora, che non può neppure - per salute - consumare gli snack dei distributori automatici.
«Contano più le procedure che le persone», questo almeno quello che emerge senza mezzi termini dai due volontari Auser.
Certo è che personale medico in più nell'area emergenza feltrina è indispensabile: si vocifera in corsia che si stanno tenendo in questi giorni le selezioni.
