Studentessa sparita, la mamma
di Deborah: «Era tesa»

Domenica 28 Settembre 2014 di Olivia Bonetti
Studentessa sparita, la mamma di Deborah: «Era tesa»

FARRA D’ALPAGO - «Era tirata era molto tesa, aveva paura di quell’esame». Così comincia il suo racconto la mamma di Deborah Mareggiato, Michela Sommacal operatrice nel reparto di Otorinolaringoiatria alll’ospedale di Belluno.

Da ieri notte è sul posto in attesa di avere notizie di sua figlia. «L’ultima volta che l’ho vista è stato venerdì intorno alle 16.10 quando è partita per andare a sostenere l’esame di Patologia medica all’Università a Feltre». Era l’esame finale del secondo anno che permette di accedere al terzo anno del corso di laurea in scienze Infermieristiche dell’Università di Padova (Facoltà di medicina e chirurgia), ma con sede a Feltre.

Quel maledetto esame Deborah aveva già tentato di darlo a giugno, ma era andato male. Anche allora andò al lago dopo la prova. Per un paio d’ore non diede più notizie, ma poi tornò a casa. Questa volta invece dalle 16 di venerdì la mamma non l’ha più vista.

«Sappiamo per certo, avendo contattato l’università, che all’esame non si è presentata - prosegue Michela Sommacal - . Alle 16.30 ha sentito il fidanzato e da allora non sappiamo più nulla».

Deborah, dopo essere passata dal fidanzato Paolo Costantini, non è sicuramente andata verso Feltre, ma è probabilmente andata sul lago a Farra. Una segnalazione la dà su una panchina alle 17 e 30.

«In serata non vedendola tornare ci siamo allarmati - prosegue Michela Sommacal - a mezzanotte ho chiamato il cellulare, ma era spento». A quel punto la madre ha preso l’auto e ha cominciato a perlustrare le zone che Deborah frequenta. «Erano l’una e 45 di ieri notte quando - prosegue la mamma -, passando qui a Farra al parcheggio ho visto l’auto in sosta».

La Volkswagen Polo era lì accanto a una Lancia Thesis, aperta, ma senza nulla di valore all’interno. «Intorno alle 2 sono arrivati anche i carabinieri - prosegue Michela - dopo la denuncia presentata dal padre e da allora sono qui a sperare».

Una speranza che man mano che le ore passavano si faceva più debole, come la stessa Michela, che a dopo 14 ore è crollata. Erano le 15 di ieri pomeriggio quando si è lasciata andare in un pianto straziante.

«Debby debby, perché», urla che hanno fatto pensare al peggio. In tutte le ore accanto alla madre il personale sanitari volontario della Valbelluna Emergenza, del quale fa parte anche la figlia, e del Suem. La donna, sorretta dagli amici, non ha mai lasciato il luogo del ritrovamento dell’auto parcheggiata, se non per bere. «Voglio ringraziare tutti i soccorritori per la loro umanità», ha detto la mamma.

Le ricerche di Deborah sono riprese questa mattina alle 7. Attualmente 110 persone, suddivise in squadre, stanno perlustrando le diverse zone a loro affidate attorno al lago di Santa Croce e nelle aree limitrofe al parcheggio, dove è stata rinvenuta l'auto della ragazza, vicino al ponte sul Tesa, e dove si trova il campo base con il Centro di coordinamento delle operazioni del Soccorso alpino.

Con la supervisione dei carabinieri si stanno verificando tutte le possibilità, incrociando anche i dati delle telecamere di sorveglianza della banca di Farra d'Alpago e dei comuni dell'Alpago e di Ponte nelle Alpi. L'elicottero del Corpo forestale dello Stato con a bordo personale del Soccorso alpino ha inoltre effettuato un nuovo sopralluogo dall'alto. Nessuna nuova segnalazione è pervenuta oggi. Sono presenti Soccorso alpino, Guardia di finanza, vigili del fuoco, associazioni di Protezione civile e Belluno emergenza, con diverse unità cinofile. Si ricorda che al momento della scomparsa Deborah indossava un paio di leggings scuri, una camicetta grigio chiara, una giacca blu e calzava stivaletti alla caviglia marrone. Chiunque avesse sue informazioni è pregato di contattare i carabinieri.

Ultimo aggiornamento: 21:35
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