Giulia, la Mostra del Cinema
ha il volto di una bellunese

Mercoledì 20 Agosto 2014
Giulia Bisinella nello spot tv

BELLUNO - Da Belluno a Manhattan, passando per la 71° mostra del cinema di Venezia. Giulia Bisinella, volto botticelliano incorniciato da una cascata di ricci biondi, classe ’87, la sua carriera di attrice la conduce a New York ma per lo spot della mostra del cinema lagunare ha fatto un'eccezione. È lei la ragazza della pubblicità in onda in questi giorni su Rai1, lei che vestita di rosso in una Venezia tutta gondole e piccioni si lascia scappare il cappello per una folata di vento e in una sequenza al rallentatore si gira, allunga il braccio e lo recupera.

Pochi secondi ma una scena che sta entrando nelle case di milioni di italiani. Ora è un talento italiano fuggito all'estero per lavorare, ma ha mosso i primi passi sul palco alle elementari e poi con la professoressa del liceo classico Lollino alle recite della scuola. Se le si chiede come si sente a guardarsi in tv sorride, è soddisfatta e professionale.

Com'è nato lo spot?

«Il regista Domenico Giorgio mi ha notata scorrendo la guida degli attori del Veneto, quindi sono stata contattata attraverso il mio sito www.giuliabisinella.com. Ho subito detto di sì, chiaro, mi sono sentita onorata e felice, tanto più che ero la prima scelta. In quei giorni, tra l'altro, mi trovavo in Italia e non a New York dove vivo, perciò tutto è stato più semplice. Il video è stato girato a in piazza San Marco in un solo giorno, il 31 luglio».

Ti sei chiesta perché tu?

«Credo per i capelli, sono ricci, il vento nello spot li sposta e loro si scompongono, riusciva bene la scena».

Era la tua prima esperienza nella tv italiana?

«No proprio, nel 2007 o 2008 ho partecipato a qualche puntata di Uno Mattina nelle vesti di lettrice».

Per il resto la tua vita è tutta nella Grande Mela, ma per quanto ancora?

«Ho sempre pensato di andare all'estero, ottenere una buona formazione e poi tornare nel mio Paese e portare qualcosa di mio. Ma non so quando lo farò, per ora sto bene a New York, faccio parte di una compagnia italiana di attori, la Kairos Italy Theatre Company, detta Kit, e questo mi ha permesso di avere sempre lavoro. Di Belluno mi manca il verde, i viali alberati, e la mia famiglia».

Potresti pensare di entrare in una compagnia italiana, non credi?

«C'ho pensato, ma ho il visto lavorativo fino al 2017 e intendo godermi questi anni americani. Qui in Italia abbiamo una tradizione teatrale importante ma non ben sfruttata. Andare a teatro costa troppo, per questo non è un passatempo da tutti».

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA