Il Soccorso alpino piange il carabiniere
eroe: a luglio salvò un giovane dal suicidio

Martedì 27 Settembre 2011
Patrick Incardona e la scena dell'incidente
BELLUNO - Un sorpasso su un tratto di rettilineo largo e con buona visibilit costato la vita al brigadiere Patrick Incardona, 42 anni, vicecomandante alla stazione di Auronzo e membro del Soccorso Alpino dei carabinieri di Cortina, attivo nella stazione Val Comelico del Cnssa. Un altro lutto segna così il Soccorso Alpino bellunese, come una maledizione senza fine, mentre nell’Arma calano dolore e cordoglio per un collega che, nel luglio scorso, si era distinto per aver messo a rischio la propria vita per salvare quella di un giovane trovatosi in bilico su un precipizio di 300 metri a Cima Dodici nelle Dolomiti di Sesto.



L’incidente stradale è avvenuto ieri verso le 6.10 in località Rivalgo, nel nuovo tratto della statale di Alemagna che lega le gallerie di Ospitale e di Macchietto. Incardona si è schiantato contro un’Audi A4 che procedeva in senso opposto. È morto alle 7.30 all’ospedale di Pieve di Cadore. Ferite guaribili in dieci giorni per il conducente dell’altra auto. «Non posso credere che su quel tratto di strada così ampio e diritto un autista preparato come un carabiniere non abbia visto l’altra auto salire - afferma una donna di Cortina giunta sul posto prima ancora dei soccorsi - Credo piuttosto che il militare abbia compiuto una manovra improvvisa per evitare qualcosa».



La dinamica è al vaglio della Polstrada di Valle di Cadore intervenuta con i colleghi di Belluno. È sulla velocità che le indagini sembrano concentrarsi per capire se la morte del militare possa avere una responsabilità o sia frutto di un destino che da anni si accanisce contro chi indossa la divisa del Soccorso Alpino: dalle quattro vittime dell’elicottero Falco, precipitato sul Cristallo il 22 agosto 2009, alle due travolte dalla frana staccatasi dal Pelmo il 31 agosto 2011. Nove volontari, in tutto, mancati negli ultimi cinque anni.



Incardona, originario di Tausia di Treppo Carnico (Udine), era arrivato ad Auronzo nel 1999 e qui aveva trovato l’amore della vita, mettendo su casa a Presenaio di San Pietro di Cadore. Lascia la moglie Stefania De Martin Pinter e il figlio Daniel di 12 anni. In caserma lo chiamavano "Conan", perchè era forte e muscoloso. Nei soccorsi trasportava i carichi più pesanti. Ma la sua grande forza era anche quella dell’animo, come dimostrato il mattino del 9 luglio scorso sulla Croda dei Toni, la Cima Dodici delle Dolomiti di Sesto: un giovane minacciava di buttarsi in un precipizio. L’elicottero del Soccorso alpino portò il brigadiere su una cresta a un centinaio di metri dal ragazzo. Dopo un percorso difficile, Incardona e il tecnico dell’elisoccorso giunsero alle spalle del giovane, che in pieno delirio stava bruciando dei libri. Il carabiniere riuscì ad avviare una conversazione e ad avvicinarsi gradatamente al ragazzo, un triestino di vent’anni, fino a convincerlo a farsi fissare all’imbracatura. Salvata una vita, ieri Incardona ha perduto la sua.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche