PADOVA - «Non sono a conoscenza di nulla di concreto per il momento, sono in ferie e ritengo che sia il solito sistema di questo Paese dove prima si sputtana la gente sui giornali e poi si fa luce». Esordisce così con l'ANSA l'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova Adriano Cestrone coinvolto in un'indagine della Corte dei Conti di Venezia durata cinque anni. Lui e altri 40 manager della sanità sarebbero accusati di aver concesso appalti irregolari per la fornitura dei pasti in ospedale a favore della Serenissima.
«Per me le cose sono state fatte regolarmente - continua Cestrone - non è vero che è stato dato l'appalto in maniera diretta, abbiamo fatta la gara, tutto secondo procedura. Io non posso contestare cose che non so, contesto di sapere dai giornali queste cose. Di certo ho la coscienza assolutamente pulita, ho tutto fatto in maniera trasparente nell'interesse collettivo e so che quel fascicolo è stato preso varie volte in mano e non è successo niente. Purtroppo è il classico modo di fare sudamericano».
«Quando ero dg avevo già consegnato tutta la documentazione alla Guardia di finanza - conclude - poi non so cosa sia successo. Di certo darò tutto al mio avvocato e vedremo quanto costerà questa cosa allo Stato e vedremo anche alla fine chi avrà ragione».