«Barricati due ore nel nostro bar»:
titolari ostaggi di un cliente

Mercoledì 20 Novembre 2013 di Isabella Scalabrin
«Barricati due ore nel nostro bar»: titolari ostaggi di un cliente

PADOVA - Asserragliati dentro al bar di loro proprietà, all'Arcella, per scampare al pericolo di un uomo di colore che poco prima ha minacciato di picchiarli, e che staziona fuori dal locale assieme ad altri connazionali.

È accaduto ieri attorno alle 18 alla "Caffetteria Arcella", in via Aspetti 112. I titolari del locale, Stefania Favarato e Gianni Coccato, di 46 e 51 anni, hanno trovato il coraggio di riaprire le porte del bar e uscire per tornare a casa, dopo le 19, grazie alla solidarietà di alcuni clienti, che si sono recati al bar per dare man forte ai gestori, mentre gli africani si sono dileguati.

L'incubo è cominciato alle 17, quando un robusto cittadino africano è entrato nel bar per un caffè e una brioche. «Ho incassato 5 euro dando all'uomo resto e scontrino - racconta Favarato -. Immediatamente l'extracomunitario è andato in escandescenze davanti ad altri clienti e ha cominciato a urlare dandomi della ladra e insultandomi come una prostituta.

Mio marito, dietro al banco con me, per tranquillizzarlo e farlo andare via gli ha offerto alcuni euro, ma quello è uscito dicendogli: "Domani torno e ti picchio anche se sei dietro il banco"». A quel punto, gli esercenti hanno chiamato la polizia.

Dopo che le forze dell'ordine si sono allontanate, per i Coccato si scatena la paura. «L'africano è ritornato davanti al locale e ha scattato fotografie col cellulare da fuori - riferisce Favarato -. Poi sono arrivati altri suoi connazionali che hanno circondato l'area davanti le nostre vetrine. Così noi ci siamo chiusi dentro sbarrando la porta».

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Ultimo aggiornamento: 20:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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