Katia, da imprenditrice a cameriera
per un debito con Equitalia

Mercoledì 22 Gennaio 2014 di Eva Franceschin
Katia Formentin
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PADOVA - A distanza di sei anni dalla chiusura dell'azienda, un'ex imprenditrice, madre di due figlie e invalida civile, deve fare i conti con le cartelle di Equitalia per un ammontare complessivo di circa 15 mila euro.



La vicenda di Katia Formentin risale a sei anni fa, quando dà vita ad una società unipersonale, intestata a sè medesima, dedita alla commercializzazione di arredi urbani. A causa di grossi problemi di salute, Katia Formentin decide di delegare il compagno in affari alla totale gestione dell'azienda, affidandogli anche la firma nei conti bancari.



Nel giro di tre mesi dall'inizio dell'attività, secondo quanto riporta la Formentin, l'uomo avrebbe incassato assegni per 40 mila euro, ed emesso fatture false: ora l'ente di riscossione chiede il pagamento dell'Iva non versata, relativa ad esse, per complessivi 15 mila euro.



Dopo un'intricata vicenda giudiziaria, in cui la Formentin aveva denunciato ripetute aggressioni da parte dell'uomo, tutto è terminato con un concordato tra i due e la chiusura della società. A quel punto l'imprenditrice si è trovata in pesanti difficoltà economiche e, attualmente, è impiegata come cameriera in un locale pubblico di Albignasego.



«Ho pagato ad Equitalia 2 mila euro, ma non ho la possibilità di saldare il resto delle cartelle - racconta Katia Formentin - . Inoltre, non trovo giusto che io debba essere costretta a pagare per fatture che non sono mai state registrate».



La signora, divorziata, è invalida civile al 46%, e ha chiesto a Federcontribuenti di assisterla nel confronto con Equitalia: «È paradossale che l'ente non abbia deciso di annullare le cartelle - dice Marco Paccagnella, presidente dell'associazione - . Non c'è alcun passaggio di denaro che testimoni che le fatture siano state davvero incassate e la vicenda giudiziaria che ha visto protagonisti la nostra associata e l'uomo sul quale aveva riposto la sua fiducia non fa che confermare la buona fede della signora».



Ora Katia Formentin rischia che l'appartamento in cui vive venga messo all'asta: «Sono disperata. Non ricevo il mantenimento dal mio ex marito, e non trovo un'occupazione che sia in grado di farmi arrivare alla fine del mese. Come posso sobbarcarmi un debito di oltre 10 mila euro?».



Per Paccagnella la vicenda della Formentin è una questione di dignità calpestata: «Non permetteremo che le portino via anche la casa in cui vive. Se sarà necessario, arriveremo fino alle porte di Strasburgo e denunceremo il fatto come violazione dei diritti umani». Intanto venerdì mattina l'ex imprenditrice, insieme a Federcontribuenti, si confronterà direttamente con i funzionari di Equitalia che le hanno fissato l'ennesimo appuntamento.
Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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