Rivolta in carcere, detenuti stranieri
contro gli agenti inneggiando all'Isis

Venerdì 23 Gennaio 2015
Rivolta in carcere, detenuti stranieri contro gli agenti inneggiando all'Isis
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PADOVA - La rivolta in carcere è scoppiata ieri sera: alcuni detenuti sono venuti alle mani e poi hanno inscentao una protesta prima di essere rinchiusi nelle loro celle. Nel parapiglia sono rimasti feriti agenti e carcerati, sei in totale. Tutto ha avuto inizio intorno alle 18, quando in una sezione che ospita 45 detenuti c’è stata una sorta di protesta perchè un recluso si era ferito al collo. Al Due Palazzi è arrivata subito un’ambulanza del Suem e il detenuto è stato accompagnato al pronto soccorso.



Era un pretesto. Perchè il carcerato ferito ha reagito in modo violento con i sanitari dell’ospedale che lo stavano medicando. In quel momento al Due Palazzi era già in corso il tentativo di rivolta. Pare che siano stati quattro o cinque detenuti a inscenare la protesta, seguiti poi da un'altra trentina di compagni.



Che ci siano stati momenti di tensione lo conferma il fatto che gli ispettori hanno richiamato in servizio tutti i colleghi disponibili. C’era da rimettere nelle celle una trentina di detenuti che non volevano ritirarsi in buon ordine. Quanto sia durato il tentativo di rivolta non si sa. Ma è certo che non è stato facile per gli agenti penitenziari isolare le decine di persone che protestavano.



Cosa volevano fare? Ad un certo punto alcuni reclusi hanno sventrato un tavolo e si sono armati per aggredire gli agenti. E due poliziotti sono stati picchiati e sono rimasti feriti.



In serata in ospedale sono arrivati i due agenti penitenziari feriti dai reclusi. Pare che siano stati medicati per alcune contusioni causate dai rivoltosi che li avrebbero picchiati con la gamba del tavolo. Ieri sera al Due Palazzi tutto era tornato alla normalità.



Intanto il Sappe denuncia «le manifestazioni di solidarietà al gruppo islamista dell'Isis da parte dei detenuti arabi che sono inquietanti e preoccupanti». Al ministro della giustizia Andrea Orlando e al capo dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo il sindacato chiede «urgenti provvedimenti a tutela dei poliziotti penitenziari che lavorano nella Casa di Reclusione di Padova e della stessa vivibilità nella struttura. Indagini condotte nelle carceri di alcuni Paesi europei, tra cui Italia, Francia e Regno Unito, hanno rivelato l'esistenza di allarmanti fenomeni legati al radicalismo islamico, che il Sappe ha denunciato in diverse occasioni».



Il ferimento di ieri a Padova, sottolinea il leader sindacale Capece, segue gli episodi delle scorse settimane «che hanno visto poliziotti aggrediti e il rinvenimento di più telefoni cellulari nelle celle della Casa di reclusione patavina».
Ultimo aggiornamento: 16:00

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