PADOVA - Nel 2013, secondo l’ufficio studi della Confesercenti, le piccole imprese del commercio e del turismo lavoravano fino a metà luglio per lo Stato e solo dopo cominciavano a lavorare per se stesse. Sempre per Confesercenti, non sarà così nel 2014, «almeno a giudicare dalla situazione creatasi con le scadenze dei versamenti fiscali del 20 agosto (ieri, ndr)» come sottolinea il presidente Nicola Rossi.
Aldilà degli "ingorghi fiscali" che scaduti appunto ieri (126 adempimenti per le imprese e per i lavoratori autonomi) quello che pesa, secondo Rossi, è la difficoltà da parte delle imprese di far fronte alle richieste fiscali di Stato, Regioni e Comuni. «Allarmante è la percentuale di coloro che non sono in grado di pagare nessuna imposta e neanche pensano di poterlo fare con una rateizzazione a breve (il 6%). Se rapportato al mondo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, risulta che almeno 5.000 piccole imprese, di questi settori, non sono in grado di pagare le imposte nella provincia».
Ultimo aggiornamento: 08:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA Aldilà degli "ingorghi fiscali" che scaduti appunto ieri (126 adempimenti per le imprese e per i lavoratori autonomi) quello che pesa, secondo Rossi, è la difficoltà da parte delle imprese di far fronte alle richieste fiscali di Stato, Regioni e Comuni. «Allarmante è la percentuale di coloro che non sono in grado di pagare nessuna imposta e neanche pensano di poterlo fare con una rateizzazione a breve (il 6%). Se rapportato al mondo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, risulta che almeno 5.000 piccole imprese, di questi settori, non sono in grado di pagare le imposte nella provincia».
