PADOVA - Una dottoressa 50enne vicentina ha denunciato l'ex compagno e convivente, un padovano più giovane di sei anni, Michele V. di San Pietro in Gù. Il 44enne il 12 gennaio sarà alla sbarra per truffa continuata ed aggravata e appropriazione indebita per episodi avvenuti tra 2009 e 2011.
La sua ex fidanzata, Daniela G. T., originaria della Romania ma residente da tempo a Vicenza, denuncia incredibili storie pur di arrivare a spillarle soldi. Tutto denaro che doveva essere in prestito, ma che lui non ha restituito. Il padovano avrebbe millantato di avere un appartamento a Carmignano di Brenta e in banca 200 mila euro.
L'amante gli prestava così parecchi contanti - frutto delle sue parcelle come chirurgo e omeopata – che lui faceva sparire. «Li ho investiti per un’attività di rivendita tubi per riscaldamento a pavimento che farò presto partire». Lei sostiene che le avrebbe sottratto 71mila euro in contanti, in meno di un anno, oltre ai 20mila euro che gli aveva versato in banca. E l'avrebbe poi "beffata" per catene, bracciali d’oro e orologi per altri 25mila euro. «Quando glieli ho chiesti indietro, si è rifiutato di restituirmeli». Altro episodio a fine 2011, quando lui s'è tenuto l’assegno da 3mila euro che un suo conoscente gli aveva dato, a saldo di un prestito fatto con i soldi della donna.
Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 15:38
La sua ex fidanzata, Daniela G. T., originaria della Romania ma residente da tempo a Vicenza, denuncia incredibili storie pur di arrivare a spillarle soldi. Tutto denaro che doveva essere in prestito, ma che lui non ha restituito. Il padovano avrebbe millantato di avere un appartamento a Carmignano di Brenta e in banca 200 mila euro.
L'amante gli prestava così parecchi contanti - frutto delle sue parcelle come chirurgo e omeopata – che lui faceva sparire. «Li ho investiti per un’attività di rivendita tubi per riscaldamento a pavimento che farò presto partire». Lei sostiene che le avrebbe sottratto 71mila euro in contanti, in meno di un anno, oltre ai 20mila euro che gli aveva versato in banca. E l'avrebbe poi "beffata" per catene, bracciali d’oro e orologi per altri 25mila euro. «Quando glieli ho chiesti indietro, si è rifiutato di restituirmeli». Altro episodio a fine 2011, quando lui s'è tenuto l’assegno da 3mila euro che un suo conoscente gli aveva dato, a saldo di un prestito fatto con i soldi della donna.
