ERTO (Pordenone) - Torna il vescovo alla via Crucis di Erto.
Erano ottant’anni che un membro della comunità religiosa non presenziava a Erto, soprattutto perché la manifestazione si era andata tramutando in un dramma dall’aspetto sempre più laico, venendo anche esclusa, nel 1946, dal novero delle processioni dedicate alla passione di Gesù. Ma da anni ormai i “Cagnudèi”, così viene chiamata in dialetto ertano la rappresentazione, hanno recuperato la serietà delle origini.
Il rito centenario della Sacra rappresentazione, messo in scena dalla popolazione di Erto e Casso da più di 400 anni ha così avuto un valore speciale. La scena della passione e della morte di Gesù Cristo viene rappresentata nel piccolo borgo friulano dal 1631 quando, per scongiurare l’ondata di peste nera, gli abitanti espressero il voto di celebrare la morte di Gesù ripercorrendo il calvario della sua cattura e della sua sofferenza.
Il paese fu risparmiato e da allora, salvo alcune forzate interruzioni, come nel 1963, anno della tragica sciagura del Vajont, la rappresentazione viene riproposta dagli abitanti, rigorosamente di origini ertane avvolti negli abiti d’epoca.