Insegnanti pagano bollette e mensa
agli studenti in difficoltà economica

Venerdì 18 Aprile 2014 di Sara Carnelos
L'Isis Zanussi di Pordenone
3
PORDENONE - La crisi economica delle famiglie pesa anche sugli studi dei figli. Con i bilanci domestici sotto stress, i tagli alle spese colpiscono anche la vita scolastica, e così gli insegnanti mettono mano al portafoglio per aiutare i loro allievi. Accade all'Isis Zanussi di Pordenone, dove si insegna a diventare tecnici dell’industria, dell’artigianato e del settore moda, e dove su 30 classi nessuna ha raggiunto il quorum del 70 per cento di allievi disponibili a partecipare ai viaggi di istruzione di oltre un giorno. Quindi niente gita. Uno stop che non ha certo colto di sorpresa i responsabili dell’istituto. La situazione delle famiglie è ben nota infatti agli insegnanti: i ragazzi confidano tensioni, problemi, costrizioni. Sono molti i genitori che hanno comunicato alla scuola la loro impossibilità a pagare la tassa erariale di 15 euro per le iscrizioni annuali degli allievi. I docenti stessi - di tasca propria - hanno più volte contribuito a far fronte a queste spese; altri insegnanti non hanno fatto finta di non vedere che alcuni studenti non utilizzavano più la mensa e - sempre col proprio reddito personale - hanno coperto il costo del pasto ai loro allievi. I docenti si sono sobbarcati anche le bollette di alcune famiglie che non erano più in grado di provvedervi. Gesti spontanei che non possono certo essere risolutivi.

Il dirigente dello Zanussi, Giovanni Dalla Torre, non nasconde la sua preoccupazione. Ha bussato a molte associazioni per trovare delle risorse al di fuori del bilancio scolastico per tamponare situazioni di grave indigenza. Confida Dalla Torre: «Tante le indicazioni che confermano come la crisi stia mordendo ferocemente le classi basse. Il taglio ai consumi è evidente: ci sono studenti che dopo aver rinunciato al cellulare hanno detto addio anche alla merenda».

Il 30% degli allievi dell’Istituto non riesce a pagare il contributo alle attività scolastiche. «Ci sono ragazzi che mai sono stati al mare - riferisce il dirigente - Mai una volta a Venezia. Studenti che per sostenere il bilancio familiare si rimboccano le maniche e il sabato e la domenica lavorano. C'è chi porta le pizze, chi fa lavoretti di giardinaggio, chi dà una mano ai gruppi sportivi. Speriamo che possano ritornare i tempi felici, ma ora non ci sono. Non dimentichiamo che un operaio prende mille euro al mese e che è difficile mantenere una famiglia con un solo stipendio in casa, figuriamoci se entrambi i genitori perdono il lavoro», insiste Dalla Torre.

I docenti che danno una mano ai loro allievi, pagando il contributo scolastico o la mensa, a loro volta non navigano nell'oro. «Stipendi bassi e ormai l'insegnante - riferisce il dirigente Dalla Torre - lavora a tempo pieno. Ho serie difficoltà a trovare lo spazio per farli andare in ferie. Bisognerebbe pensare a gratificare di più i tanti docenti meritevoli. Anche perché sto vedendo sempre più situazioni difficili dal punto di vista economico anche tra gli insegnanti».
Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 08:18

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci