Rapina in villa, coniugi aggrediti: moglie
immobilizzata, il marito colpito alla testa

Lunedì 2 Aprile 2012
La villa dove è avvenuto l'assalto
PORDENONE - Rapina in villa nella notte a Pordenone. Tre malviventi sono entrati in un'abitazione di via Fermi a Torre e hanno legato e aggredito due coniugi di 65 e 67 anni, portando via dodicimila euro.



Per mezz'ora, nel cuore della notte, in balia di tre rapinatori, forse romeni. Vittime dell'ennesima rapina in villa sono stati Elio Lisotti e la moglie, Annamaria Busetto, entrambi di 66 anni, titolari di un piccolo impero nel mondo dei locali pubblici a Pordenone. Tra controllati direttamente e gestiti dai figli, sono ben sette, tra cui caffè storici del corso, bar, edicole e ricevitorie, quelli nella sfera di interesse della famiglia rapinata. E i malviventi lo sapevano benissimo.



Per entrare in azione hanno atteso le due di notte. Quando hanno varcato la soglia della villetta di via Fermi, nel quartiere di Torre, hanno trovato la donna che dormiva in una stanza diversa da quella del marito. L'hanno immobilizzata al letto usando delle fascette da elettricista, poi hanno cercato l'uomo. Quando l'hanno trovato sono iniziate le minacce. Sulle prime, il commerciante ha cercato di opporre resistenza all'apertura della cassaforte. Un movimento improvviso gli è però costato un violento colpo alla testa, inferto con una torcia o con una chiave inglese. Subito dopo aver svuotato la casa di contanti e gioielli - l'ammontare del bottino sarebbe di dodicimila euro - il terzetto ha abbandonato la scena del crimine, lasciando l'uomo steso a terra, sanguinante e in uno stato di semincoscienza.



Ci sono volute un paio d'ore finché la moglie, terrorizzata per la sorte del marito, riuscisse a liberarsi e a chiamare i vicini, che allertando le forze dell'ordine hanno posto fine al loro incubo. Lisotti, cardiopatico, è stato trasferito d'urgenza al pronto soccorso cittadino, dove è stato sottoposto a un piccolo intervento chirurgico per suturare le ferite al volto e al capo. La Tac cerebrale avrebbe invece dato esito negativo su eventuali contusioni alla testa inferte dagli aguzzini. La moglie, in stato di choc, è stata dimessa in tarda mattinata e affidata alle cure dei figli.



Le indagini spaziano a tutto campo ma gli elementi a disposizione degli investigatori della Squadra Mobile cittadina non sono molti. Il colpo pare studiato a lungo e il tempo trascorso tra la rapina e l'Sos ha dato ai malviventi la possibilità di dileguarsi, forse anche fuori dal confine nazionale, senza lasciare tracce.
Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 10:50

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